A metà del viaggio - racconto primo
Data: 24/04/2018,
Categorie:
Etero
Autore: life2hot
... di corsa.
Era la sera sbagliata cazzo. Troppi casini, troppe cose da fare. Davvero non avevo un'ora per andarla a prendere e portarla a casa.
Ma ero già per strada. Le mani leggere sul volante. Il piede pesante in una sera fortunatamente senza troppo traffico. In fondo mi è sempre piaciuto avere una scusa per andare veloce in macchina. Sono i 100, i 120, un po' di più... sto arrivando. Non ho tempo di pensare: non era proprio la sera giusta (cazzo).
Ma non vedo l'ora di arrivare.
Una settimana che non si fa sentire eh... che incazzo... Poi chissà perchè ha così fretta. Che cazzo deve fare, chi cazzo dovrà vedere. Alle 18.21 sono di fronte alla palestra. Lei non c'è ancora...Due, tre infiniti minuti a fissare il vuoto.
Stai calmo.
Esce, di corsa. La borsa da palestra aperta, i capelli bagnati e spettinati, una felpa infilata al volo lasciata un po' troppo aperta, i leggins neri che mi fanno impazzire le scarpe slacciate.
Apre lo sportello dietro, butta la borsa... chiude. Apre davanti e si siede. - Ciao papi... grazie mille - Si gira a sistemare un po' delle le sue cose sudate che si sono ribaltate sul sedile. Parto. E' chinata... il sedere che si muove mentre prova a rimettere un po' tutto a posto. La mia fantasia scatta come un flash sugli slip che indossava durante l'allenamento. Sbircio tra la zip della sua felpa. Intravedo il capezzolo del piccolo seno sinistro. Curvo un po' in fretta, mi viene addosso. Si mette a ridere con un sorriso disarmante. ...
... Anch'io. - Tutto ok - . Già che è li mi bacia regalando un po' della sua saliva alle mie labbra: si è lavata al volo. Mi lascia anche un po' di profumo di doccia schiuma risciacquato male e una sfumatura del suo sudore. Mi fa impazzire. Non gliel'ho mai detto.
Si siede meglio. Cintura. Adesso posso andare più forte. Si sistema i capelli. Mi guarda sorridendo. Pensavo di essere arrabbiato. Non ricordo neanche più il perchè.
La sfioro, è umida. - Ma non ti sei asciugata? - le chiedo... - ah, ah, ah... praticamente no... ho fatto in frettissima! - Le accendo il riscaldamento del sedile. Non fa freddo, ma so che le piace. So che ama queste piccole attenzioni. Le accarezzo il ginocchio. Sorride. - Mi sono anche scordata a casa le mutande, cazzo - ride. Abbassa un secondo i leggins per sedare ogni mio dubbio, se ma ne avessi avuti. - Altrimenti non ti fidavi - aggiunge, e aggiunge un altro sorriso. Si gira un attimo a guardare fuori dal finestrino, poi cerca lo specchio. Si è vista bella, nessun dubbio. E ancora verso di me, mi accarezza il viso incominciando a raccontarmi piano della sua giornata, come se ci fossimo visti due ore prima. Si avvicina... e la mia mano si appoggia sulla sua gamba scendendo sempre un po' di più verso di lei. Il mio mignolo sfiora la sua fica. Il suo si avvicina alle mie labbra. Lo prendo, lo mordo, lo succhio. Non ho intenzione di lasciarlo. Mi fa capire che sarà mio, almeno per un po'. La sua guancia schiacciate sul poggiatesta.
Mi guarda.
La ...