Gang bang a new york - 2
Data: 26/04/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad
La mattina successiva, ovviamente, non richiamò nessuno. Alle nove ci riunimmo per proseguire i lavori, ma durante una pausa provai a richiamare la casa di produzione. Mi rispose una voce giovanile.
“Hello?”
“Ciao, - feci io, conoscendo i modi amichevoli degli americani – sono Fabio. Ho telefonato ieri sera per la gang bang con Ronny Hunt. Ho lasciato il mio numero…”
“Ah, sì, - mi interruppe lui – ho visto. Ma sai, siete in tanti a telefonare…”
“Senti, - gli dissi, allora, con la migliore affabilità che riuscii a trovare – sono italiano e mi trovo casualmente negli States. Ci terrei molto a partecipare alla gang… Ho sempre ammirato molto Ronny Hunt…”
“E chi non lo ammira, dolcezza? – ridacchiò il tipo – ma abbiamo già…”
“Sono un tipo molto maschio, - buttai lì, e comunque è vero – maschio italiano… e sono ben dotato…”
“Ben dotato, dici?”, il suo tono appariva interessato, ora.
“Molto… moooolto dotato!”
Seguì una lunga pausa di silenzio; il cuore mi pulsava alle tempie.
“Senti, caro, - disse lui alla fine – prova a passare in ufficio… così vediamo cosa si può fare, okay?”
“Okay, grazie!”, esultai io, ben consapevole dell’ambiguità di quelle parole.
“Ok, tu sai come funzionano queste cose, vero?”
“Certo, certo… - altroché se lo sapevo – Potrei passare oggi pomeriggio… verso le sei, se per te va bene.”
“Per le sei, tesoro. E di’ che hai parlato con Manny.”
Evvai!!!!
Alle sei del pomeriggio, puntuale, salivo al secondo piano dello ...
... stabile, in cui erano gli uffici della “Condor Movie”, la casa di produzione per la quale lavorava attualmente Ronny. All’ingresso chiesi di Manny e mi mandarono in una stanza arredata sommariamente, ma con gusto.
Un tavolo scrivania da un lato, un paio di poltroncine, un armadietto metallico, diversi computer e vari poster alle pareti delle più famose pornostar in pose… eloquenti!
“Manny?”, chiesi al giovane seduto al computer, che mi guardò con aria interrogativa.
“Sono Fabio. Ho telefonato stamattina…”, feci.
“Ah, sì. L’italiano moooolto dotato…”
Arrossii e gli feci un sorriso a trentadue denti, mentre venivo avanti e mi sedevo alla poltroncina davanti al suo tavolo. Manny mi accompagnò con gli occhi.
“Non sembri male.”, osservò.
“Grazie, te l’ho detto che sono maschio…”
“Già… Il fatto è, vedi, che abbiamo già completato la gang per dopodomani…”
Faceva parte del gioco? Ad ogni modo mi sentii svuotare completamente, il battito cardiaco mi scese a -30!
“Mi dispiace, - continuò Manny, vedendo la mia aria abbattuta – forse avrei dovuto dirtelo stamattina… Beh, se ti interessa, abbiamo in programma un’altra gang, sempre con Ronny, a Detroit il 25…”
“Torno in Italia fra un paio di giorni…”, mormorai deluso.
Manny tornò a voltarsi verso il computer, come a farmi capire che lui non aveva più niente da offrire.
“Non si potrebbe?...”, azzardai.
“Mi dispiace.”, ripeté lui.
Adesso toccava a me rilanciare e decisi di mettere sul piatto il mio ...