1. Carmen (la rabbia e la cagna)


    Data: 26/04/2018, Categorie: Etero Autore: LoSguardoIndiscreto

    Ride sguaiata. La camicia ampiamente aperta sul seno, troppo per una che torna da una pizzeria dove è stata ad una cena con amiche e colleghi di lavoro. Il caldo e l'alcool le lucidano la pelle del viso e del petto, e le sue tette piccole. I riccioli le si appiccicano alle gote deturpando la sua bellezza e anche la sua volgarità.
    
    Carmen è brutta quand'è così. E affascinante in modo osceno. E' famelica. Si sporge verso di me non con il viso ma col suo seno magro. Una mano tra le gambe a farmi capire che la sua fica freme. La gratta come farebbe un maschio un po' cafone.
    
    -Senti sono bagnata- mi dice mettendomi le dita sotto il naso mentre guido -puzza di fica, mmmh che buona.
    
    Un'altra risata sguaiata. Si china, mi mette la testa in grembo. Mi tocca il cazzo.
    
    Carmen recita la sua parte di donna sporca. Lo fa sempre quando beve.
    
    Quando ha la scusa per abbandonare le buone maniere -per quanto le osservi solo quel tanto che le occorre per non essere additata durante il giorno da tutti, tutti quelli che non la conoscono ovviamente, senza mai rinunciare ad ostentare la sua natura di "gaudente" per usare un eufemismo, senza mai rinunciare a fare la parte di quella che ha preso più çazzi di tutte con le amiche/colleghe, anche essendo meno discreta di quanto dovrebbe essere una donna...anche le prostitute sono discrete!
    
    A pensarci bene, forse, Carmen non recita solo quando è ubriaca.
    
    Carmen è in competizione con se stessa. Sempre. Anche quando il suo ragazzo, con ...
    ... cui vive in un monolocale piccolissimo, con soltanto un letto singolo che condividono, va via per qualche giorno, non si sa dove, con i suoi amici poliziotti, e poi torna col fumo o con la coca. "Fino a che scopi con me non ti permettere di usarla" le avevo detto. Per sei mesi so che Carmen non aveva tirato niente.
    
    -Quando mi hai portata a casa, l'altro ieri, a letto c'era Fabio- salta di palo in frasca.
    
    Carmen non dormiva da me, forse avrebbe voluto, non io. La riportavo sempre a casa, anche alle quattro di notte, e la notte di cui parlava erano le tre. Aveva il segno di un morso sul culo, la fica piena e la faccia che sapeva di sborra.
    
    -Non mi sono nemmeno lavata- ha continuato interrompendo i miei pensieri e la mia domanda -ho voluto tenermi il tuo odore addosso. Cazzo come mi piace il tuo odore...
    
    -Ma...- provo a replicare.
    
    -Non se ne è nemmeno accorto, non si accorge di un cazzo- ha chiuso lei.
    
    Stiamo andando a casa mia. Lo sa. Non c'è niente di romantico tra me e lei: le piace come scopo. Ed io mi sto facendo la mia dose di "pochezza", come a volte mi capita, per fortuna ad intervalli lunghi ed irregolari. E poi è troia come mi piace quando assumo questa droga: scopare senza cuore.
    
    La strada grigia scorre sotto la gomma dei pneumatici e io mi mando affanculo, perché lo so che poi mi farò schifo, perché poi mi accorgerò che non mi è rimasto niente di lei,se non un ricordo agrodolce.
    
    Carmen è la partner del mio mister Hyde. Una dicotomia che fa parte ...
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