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Carmen (la rabbia e la cagna)
Data: 26/04/2018, Categorie: Etero Autore: LoSguardoIndiscreto
... strattona, si libera. Mi giro e la mia mano si infila sotto la sua gonna. Afferro il suo perizoma striminzito. Tiro come si farebbe con un guinzaglio per domare una cagna capricciosa. -Mi tagli la fica!- Tiro. -Mi tagli la fica...- siamo davanti a casa. -Mi fai male...- piange Carmen. -Taci!- apro la porta. ... Io non entro- mi dice afferrando il mio polso sotto la sua gonna. La spingo in casa. -Fottimi- La butto per terra. L'adrenalina della paura ancora non si è stemperata nel mio sangue. Mi gonfia una vena sul collo. Mi sta gonfiando il çazzo da almeno dieci minuti. Carmen è con le ginocchia a terra. La gonna le si alza sul çulo. La prendo per i capelli. Tiro fuori il cazzo mentre le scosto un filo sottile che le divide le natiche e che non le copre il buco del culo. Sputo. Sono dentro. Non sono mai stato così violento. Ma Carmen mi faceva bruciare. E io non volevo amarla. Non lei cazzo! E non la amavo: lei era lussuria, era il sesso sporco, era la puttana. Spingo. -Fottimi ... Spingo. -Sì. Fottimi. Sono una ... -Sei una cagna- Spingo. Carmen si sfila da me. Si gira. E' lussuria. Apre le gambe. Si strappa le mutande da sola. Carmen mi sputa in faccia. La prendo per il collo. Stringo. Carmen mi prende per i capelli. Mi avvicina la suo viso. Mi lecca la faccia. -Scopami... Ti prego. Le tiro un secondo schiaffo. Entro. La vango. Carmen mi graffia. Mi morde una spalla. La chiavo veloce. Non mi interessa quanto durerà. Non CI ...
... interessa. -Fottimi. ...fottimiiiiii! Vengo. Dentro Carmen. Dentro la Cagna. Dentro la sua rabbia e la sua insoddisfazione. Dentro le sue lacrime e il suo vuoto. E io svuoto dentro di lei la mia rabbia. La rabbia per il fatto che mi piace. Perché mi ha fatto cadere nella sua rete sporca, nella sua logica di calze nere, nella sua lussuria ferina. Esco. Mi alzo. Sono sopra di lei col cazzo sporco del mio e del suo orgasmo. Carmen mi guarda da sotto. Piange e sorride. Alza il busto e la sua lingua mi lambisce le palle. La birra, la rabbia e l'adrenalina mi chiedono di uscire. Ed io piscio. Piscio Tra i capelli di Carmen. Sul suo viso sudato e sulle sue lacrime. Carmen apre la bocca. Mi beve. Ho finito e mi chino su di lei. La abbraccio. Dal morso che mi ha dato sulla spalla esce del sangue. Carmen lecca. Come una cagna. La alzo. La porto sotto la doccia. La lavo. Carmen adesso non c'è più. E' più che in un mondo di droga. Carmen adesso è la bambina di 34 anni che si fa lavare e asciugare da me. La bambina che mi abbraccia, che mi stringe. La accompagno in camera. Ci sono dei vestiti puliti che aveva lasciato la settimana prima. Non so perché non glieli ho ridati subito, ma ci sono, per fortuna, e non posso portarla casa con il vestito sporco di piscia. -Vestiti- le dico -ti chiamo un taxi. Sono uno stronzo. Mentre aspetto il taxi rimango in cucina a bere solo acqua, forse un caffè. Lo faccio. Dieci minuti e arriva il taxi. Mi affaccio in camera ...