Averti accanto
Data: 28/04/2018,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
... verme. La sua Nannò, in quanto poteva giocarci e buttarmi via, quando più gli avrebbe fatto comodo. Io piansi disperatamente, lo riempii di pugni sulla schiena e lei rideva: non riuscivo a percepire più la realtà, la mia mente era annebbiata, sconvolta e turbata. Esibirmi e propormi come la sua concubina, realmente nella solennità in cui aveva deliberato di sopperire ai suoi sbagli: per quale motivo? Quale concetto e che significato poteva annoverare e includere tutto ciò?Io me ne andai con le lacrime agli occhi in direzione del salone, m�adagiai sul canapè riversa e piansi enormemente. Non m�impicciai né ebbi più premura di lui, che scopasse in ugual modo con Veronica o come cazzo si faceva chiamare. Lui era cattivo, infame e spietato, adesso il ventre si contorceva, perché avvertivo la mia anima trivellata e trapassata da un�ossessione che s�impiantava e si spingeva dentro perpendicolare. Mi misi a sedere, asciugai le lacrime e m�osservai da ogni parte. Una sfumatura armoniosa affagottava la stanza, un colombo era rannicchiato sulla balaustra del ballatoio e i miei singhiozzi erano l�unico suono che si poteva origliare dentro la casa. Io m�alzai e rientrai nella cucina, loro erano al momento lì e conversavano, lui era diventato serio, lei s�aggiustava i capelli e premeva le labbra con un dito, in quanto era piuttosto raccolta e con l�atteggiamento severo. Con le pupille tumefatte e con la capigliatura in disordine io gli domandai per quale motivo m�aveva causato tutto ...
... questo scompiglio. Lui non azzardò né ribadì nulla, o probabilmente io non gli concessi l�opportunità di compierlo, m�abbassai fra le sue cosce, estrassi il suo membro non ancora eccitato e cominciai a leccarlo. La mia lingua e le mie lacrime lo bagnavano, tuttavia forse lo stimolavano maggiormente le mie lacrime, in quell�istante io mi girai e squadrai lei mortificandola e raggelandola, non parlai, eppure era chiaro che le stessi dicendo:�Osserva bene e renditi conto, fin dove si spinge il mio sposo insieme a me�.In effetti il suo membro non tardò nel riprendersi, ottenendo nel frattempo una ragguardevole durezza, per il fatto che le nervature dei vasi sanguigni della sua virilità si riaffacciarono. Io mi sollevai e lo baciai in bocca con le labbra ancora impregnate del suo odore, lui mi guardò stupito, dato che i suoi occhi erano smarriti nei miei in cerca di risposte. Lei guardava austera e responsabile, indubbiamente indispettita e innervosita dal mio atteggiamento. Mi voltai di schiena e m�avviai verso la stanza da letto immersa anch�essa nella penombra. Il letto era sfatto e a questa visuale sentii un altro tuffo al cuore: pensai al corpo di Veronica che subiva i suoi colpi stringendolo fra le cosce, in quanto la vidi godere e vidi pure lui pago e soddisfatto della sua ultima preda. In quel momento, io immaginai loro due lì, entrambi sopra quel letto, artefici, esecutori e promotori indisturbati di loro stessi, affaccendati e impigliati a scoparsi a vicenda in tutte le ...