Scambio culturale [ pt. 3 ]
Data: 28/04/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: alchest
... ti secca?” ‘Non lo so’ gli avrei voluto rispondere. “No” gli risposi, invece. “Ma mi confonde.. non lo so” mi lasciai scappare comunque. “Perché?” si precipitò a chiedere. “Mh.. non capisco nemmeno questo.. Voglio dire: è una situazione ambigua.. Hai scopato con mio fratello.. e..” “No, aspetta - mi interruppe – niente scopato eh! Ci siamo fatti mezza sega a vicenda.. baciati, stop” “Mh.. ma scusa mio fratello è etero” gli dissi, anche se con un tono di dubbio “Anche tu per lui sei etero, no?”, mi rispose subito lasciandomi ancora più in confusione. Il mio fratellone mi nascondeva una cosa del genere? Con me parlava di tutto, è il punto di riferimento più forte per me nella famiglia.. ‘poveri mamma e papà’ pensai, con un po’ d’ironia. “Beh la situazione è strana, ma comunque non c’è problema.. voglio dire.. è una cosa passata.. e comunque non potevi sapere che ti saresti fatto anche l’altro fratello, no?” “No, al contrario.. Speravo fossi tu quello che andava a casa mia così che avrei potuto avere Lorenzo qui.. Per questo la prima sera, quando ti ho sorpreso a leccarmi i piedi ho lasciato fare.. Ho pensato fosse una cosa di famiglia!” mi disse sorridendo “Scemo.. ma quindi ti spiace che ci sia io qui anziché Lorenzo?” gli chiesi un po’ geloso “No, scemo.. con lui mi sarei divertito a segarmi qualche volta.. ma con te è tutt’altra cosa”. Sorrisi. Era la cosa più vicina ad un ‘mi piaci tanto’ che mi avesse mai detto.
Arrivò Luglio, arrivò la data scritta sul biglietto che ci ...
... avrebbe permesso di volare dal mio fratellone.. Ammetto di avere avuto tante domande da porgli, ma chiedevo anche a me stesso se fosse giusto farlo.. Non avrebbe creato in me alcuna conseguenza, non ero geloso né arrabbiato. Decisi quindi che avrei tenuto la bocca chiusa.
Dopo qualche ora, tra viaggio, imbarco e volo, arrivammo in Olanda; a casa, avrà pensato Frederick. Tratteneva l'euforia, ma appena gli rivolgevamo parola non riusciva a far scappare un sorriso. Mangiammo un boccone al bar dell' aereoporto e andammo a casa dei genitori di Frederick. Si conoscevano già tutti tranne me, io non ero venuto quella volta assieme alla famiglia. I genitori di Frederick sembravano tipi normali, caucasici, lei abbastanza giovane lui un pò meno. Inutile dire che quando vidi Lorenzo ci fu un attimo di imbarazzo da parte mia, ma gli saltai addosso con un abbraccio pieno di calore. "Come stai fratellino? Ho un sacco di cose da raccontarti! Ciao Frederick!" si salutarono con una stretta di mano "Bene, benissimo.. Mi sei mancato e sono felice di essere qui, raccontami tutto! Com'è il lavoro?" cominciammo a parlare del più e del meno, noi tre sul divano e i genitori a tavola. "Andiamo di là, ti mancherà la tua camera e la tua playstation, no?" disse mio fratello a Frederick.
Andammo in camera, dove ebbi modo di conoscere qualcosa in più su di lui e sulla sua vita. I poster sui mobili, i quadretti.. Mentre loro chiacchieravano e si misero sul letto, poggiati con schiena al muro. "Senti ...