1. L'addestratrice


    Data: 28/04/2018, Categorie: Zoofilia Autore: Tibet, Fonte: EroticiRacconti

    La storia è sostanzialmente vera. L'autore l'ha ripresa da un fatto di cronaca e romanzata, a dimostrazione, se necessaria, che la realtà spesso è più fantastica della immaginazione. Conscio che il contenuto è scabroso... avvisa. Il racconto può essere letto per curiosità, magari anche con interesse, al limite con partecipazione. Chissà. E dato che è esplicito fin dalle prime righe si può capire di che parla e può essere ignorato senza problemi. Per chi vuole proseguire... buona lettura. ...Il mio nome è Mathilde, sono nata in un paese minuscolo vicino al lago Neusidler, in Austria, ma la mia famiglia proviene dall'Ungheria e precisamente dalla città di Sopron da dove è fuggita dopo l'inizio della dominazione sovietica. Abbiamo, per tradizione familiare, sempre operato nel ramo dell'allevamento di cavalli e cani di razza. Mio bis-bis-nonno, per esempio, allevava cani spinoni che erano molto richiesti dalla corte asburgica per la caccia. Cani magnifici... raccontava mio nonno, perfetti per la caccia al fagiano e al gallo cedrone di montagna. Un cane di antica memoria dato che è raffigurato in un affresco del Mantegna a Mantova. Dopo la prima guerra mondiale e l'avvento del nazismo, la mia famiglia si dedicò all'allevamento dei pastori tedeschi, selezionò lungamente la razza ottenendo esemplari sempre più coerenti con l'ideale stesso dell'animale. Forte, fedele e all'occorrenza feroce, e... la mia famiglia diventò la principale fornitrice di cani addestrati per le ...
    ... Schutzstaffeln, le famigerate SS di Adolf Hitler, che utilizzarono i cani in maniera indegna e inumana nei tremendi campi di sterminio. I cavalli furono abbandonati molto prima, la mia famiglia, che si era specializzata nell'allevamento dei cavalli lipizzani, quelli ancora utilizzati nella Scuola Spagnola di Equitazione di Vienna, decise che non era più remunerativo allevarli. La mia famiglia lasciò quindi l'Ungheria anche per evitare rappresaglie dovute alla nostra collaborazione di fornitori con la Germania nazista. Non furono tempi facili e molto ci costò il reinserimento, ma appena possibile si riprese con l'allevamento di cani. Sempre i pastori tedeschi in maggior numero, poi... i riesenschnauzer, i rottweiler e i minuscoli e capricciosi bassotti tedeschi a pelo ispido. Il nostro allevamento divenne molto rinomato per la serietà e correttezza di comportamento. Intanto la vita proseguiva con i suoi alti e bassi, gioie e dolori, mio padre morì che ero ragazza e della famiglia, una volta numerosa, restammo solo mia madre ed io. Venne ridimensionato anche l'allevamento che anche se avevamo dei collaboratori che ci aiutavano non stava andando per il meglio dato che mancava l'opera innovatrice di mio padre. Poi la svolta. Devo dire che non fu voluta ma quasi imposta. Un giorno mia madre tornò da un colloquio stravolta. Avevo allora diciannove anni, ero fidanzata con un bravo ragazzo del paese con il quale sognavo di sposarmi presto. Facevamo l'amore in maniera tenera e con lui provavo ...
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