1. Come sono diventata la vacca del principale di mio marito


    Data: 29/04/2018, Categorie: Tradimenti Autore: LaCavalla

    ... quanto sei bona, così mi fai arrapare tutti gli stallieri”.
    
    Arrivati al maneggio parcheggiò vicino alle stalle e quando entrammo i tre lavoranti presenti mi mangiarono con gli occhi mentre lo salutavano in modo deferente. Poi lui si allontanò con loro e io mi avvicinai ai box per guardare i cavalli, erano veramente belli, c’erano tre femmine e uno stallone dal pelo nero come la pece, era stupendo.
    
    Ero intenta a guardarmi intorno quando mi si avvicinò e mi disse che da li a poco avrei assistito alla monta di quel magnifico stallone. Mi portò al recinto dove gli animali venivano preparati, non avevo mai assistito ad uno spettacolo del genere, quando il cavallo sfoderò il suo possente arnese rimasi interdetta, era enorme, gli stallieri lo aiutarono a penetrare la giumenta e quando sentii i nitriti di quelle bestie ebbi un brivido che mi percorse tutta la schiena e mi provocò un’improvvisa eccitazione.
    
    Quel vecchio porco del datore di lavoro di mio marito, approfittando del mio stato di confusione, si era messo alle mie spalle e mi spingeva contro la staccionata facendomi sentire tutta la sua eccitazione. Cercai di divincolarmi ma ero intrappolata, avvertii la sua mano che si intrufolava tra le cosce, ero completamente bagnata, mi baciò sul collo e mi disse: “ti voglio puttana”. Provai a resistergli, gli dissi che volevo andar via, ma lui incurante delle mie parole mi spinse nel fienile e dopo aver chiuso la porta con una pesante sbarra di legno, cominciò a sbottonarsi ...
    ... i pantaloni mentre mi fissava con gli occhi iniettati di sangue per l’eccitazione, faceva paura.
    
    Tentai di scappare, ma lui mi prese per i capelli e dandomi ancora della puttana mi costrinse in ginocchio davanti a lui e mi obbligò a prendergli in bocca il suo cazzone, era così deciso, così irresistibilmente maschio, dopo essersi fatto ciucciare mi spinse giù sul fieno e dopo avermi letteralmente ridotto in brandelli il perizoma, mi penetrò con forza, non riuscii a trattenere un urlo per il dolore che mi provocò quella penetrazione così violenta, ogni volta che affondava i suoi colpi mi spezzava il respiro, mi riempiva di parolacce mentre mi possedeva, quel porco mi stava procurando un’infinità di orgasmi. Stanco di quella posizione, mi costrinse a pecorina e cominciò a palparmi in modo deciso il culo e le cosce e a sculacciarmi con le sue grosse mani, provai ad oppormi ma lui mi inveì contro dicendo che ero solo una vacca da monta, la sua vacca da monta, e lui poteva fare di me quello che voleva.
    
    Mi faceva molto male, cominciai a piangere, a supplicarlo di smettere, ma lui incurante delle mie proteste mi tocco la fica e mi disse: “vacca, vedi che sei tutta bagnata? Sei solo una lurida baldracca, hai bisogno di un maschio che ti prenda come meriti, non come quella mezza cartuccia di tuo marito”. Detto questo, mi aprì le natiche e dopo avermi sputato sul buchetto, cominciò a massaggiarlo e a profanarlo con le dita, ero sfinita, spossata da quel trattamento cosi selvaggio, ...