L'amico di mio padre 1
Data: 01/05/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: michiamanotu
Il mio nome è Matteo. Sono sempre stato un ragazzo molto perverso, sin dall’adolescenza ho avvertito dentro di me una crescente attrazione per gli uomini più grandi, quasi dell’età di mio padre. Negli spogliatoi della palestra mi ritrovavo sempre a lanciare occhiate adoranti verso i quarantenni e i cinquantenni massicci che facevano le docce, ammirando i loro peli brizzolati, le loro barbe folte, i muscoli possenti, le mani e i piedi grandi e i grossi cazzi. Io mi sentivo un po’ la controparte giovane di questi uomini: bassino, alto solo un metro e sessantacinque, magro ma anche io abbastanza peloso. Già alle prime seghe piuttosto che pensare alle ragazzine mi ritrovavo nudo davanti allo specchio a guardare il mio corpo, posseduto sia dalla voglia di avere un fisico come il loro in futuro che da una allora inspiegabile eccitazione nel ricordarmi i dettagli più volgari dei loro corpi. Immaginavo di avvicinarmi a quei maschi virili e di poterli toccare, baciare, di ritrovarmi in ginocchio fra di loro per potergli dare piacere.
Visti i miei desideri presto capii di essere omosessuale e non passò molto tempo da lì al mio primo pompino, fatto ad un compagno di scuola, e poi al primo cazzo preso, sempre da un amico. Poi mi spostai in una grande città per studiare e iniziai a frequentare locali, conoscere ragazzi e divertirmi. Così gli uomini a cui pensavo fino a quel momento durante le seghe sparirono per un po’ dalla mia mente, mentre cominciavo ad avere una vita sessuale ...
... molto attiva. Ma mancava qualcosa in quelle esperienze, qualcosa che mi facesse sentire appagato appieno. Sapevo esattamente di cosa si trattasse, ma non riuscivo a trovare il coraggio per ammetterlo. Tutto cambiò quando, una sera, all’età di 21 anni, il destino mi riservò un incontro inatteso. Mi trovavo in un piccolo bar gay della mia città, insieme a due amici.
La serata era noiosa e stavamo per andare a casa, quando vidi in fondo al locale un volto conosciuto. Pietro. Amico d’infanzia di mio padre, Pietro era un uomo sulla cinquantina, spesso si era trovato a passare da casa mia e a pernottare da noi quando ero più giovane, poiché si era trasferito in un altra città ma ogni tanto desiderava incontrare di nuovo mio padre. Chi avrebbe mai detto che lo avrei rivisto proprio in quel luogo. Mi avvicinai per salutarlo, colti entrambi dall’imbarazzo scambiammo due parole. Si trovava in città per un weekend di vacanza, era venuto a trovare degli amici che, seduti al tavolo con lui, sogghignavano. Mi chiesi il perché ma non dissi niente ad alta voce, quindi lo salutai con cortesia e mi allontanai. Separatomi dai miei amici mi avviai verso la metropolitana, quando all’improvviso, girando l’angolo della strada mi ritrovai di nuovo l’amico di mio padre di fronte. Ebbi il tempo di ammirarlo davvero per la prima volta. Era un uomo stupendo. Brizzolato, con la barba folta, due occhi di smeraldo e un fisico che sotto i vestiti sembrava essere pressoché identico a quello dei maschi che ...