L'amico di mio padre 1
Data: 01/05/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: michiamanotu
... spiavo nelle docce. Si vedeva che faceva palestra, ma una pancetta prominente tradiva un ottimo appetito. Mi guardò e mi sorrise.
“Ci si ribecca”, disse.
“Eh, già. Scusami per l’imbarazzo di prima, non pensavo proprio di trovarti in un luogo simile”, risposi.
“Io me lo aspettavo invece!” Disse ridendo “Ho sempre immaginato che fossi gay”.
Arrossii.
“Non prendertela, era una battuta!”
“Non me la prendo. Però i tuoi amici prima ridevano di me o sbaglio?” Dissi infastidito.
“No, a dire il vero ridevano perché…” si interruppe.
“Perché?” chiesi.
“Ecco… perché tu sei proprio il mio tipo. Ridevano perché pensavano avessi rimorchiato.”
Ci fu un momento di interminabile silenzio, poi sorrisi.
“Anche tu sei il mio tipo, Pietro” ammisi con sincerità inedita, sorprendendomi da solo.
Non ci fu molto da aggiungere. Salii sulla sua macchina e iniziammo a baciarci con passione, affondando le nostre lingue il più a fondo possibile nelle bocche dell’altro, mentre le sue mani mi raggiungevano ovunque. Finalmente stavo baciando un uomo maturo, uno di quelli che sognavo un tempo bagnandomi mentre mi toccavo. Il mio cazzo era di marmo al solo pensiero di quello che sarebbe potuto succedere di lì a poco, i miei sogni segreti stavano forse per diventare realtà e per di più con un amico di mio padre, il che, in qualche modo, amplificava a dismisura la mia voglia.
Mi portò fino all’hotel dove pernottava. Durante il viaggio gli confessai tutto di me, come fosse ...
... un vecchio confidente. Gli raccontai della mia voglia repressa di uomini maturi, di quei dettagli del corpo di un maschio più grande che mi facevano impazzire, di quanto sesso insoddisfacente avevo fatto fino a quel momento.
“Hai capito la troietta”, commentò sorridendo alla fine del racconto, “stasera ti faccio godere per bene io”.
Entrati nella stanza mi ordinò di sedermi sul letto. Dentro di me si stava risvegliando uno spirito remissivo ormai sopito, obbedii e osservai piano piano Pietro avvicinarsi a me mentre si sbottonava la camicia bianca, lasciando intravedere un petto estremamente gonfio e villoso.
“Sbottona i pantaloni”, mi ordinò con calma.
Quando fu abbastanza vicino feci come mi aveva detto. Lo desideravo già da impazzire, ma ogni parte di me voleva che fosse lui a decidere tempi e modi.
Si spoglio del tutto, togliendosi anche le mutande. Era un vero spettacolo per me. Massiccio, muscoloso ma anche carnoso. Aveva le braccia forti e grosse, la pancetta piena di peli ed un cazzo barzotto largo e appetitoso. Mi venne spontaneo tuffarmi su di lui. Gli afferrai il pisello e iniziai il pompino più bello della mia vita. Mentre lo facevo quell’uomo possente mi tirava per i capelli, dettando il tempo quando non lo soddisfavo abbastanza. Ogni tanto mi ordinava di guardarlo negli occhi mentre prendevo tutta la sua asta dentro la bocca. Mi piaceva così tanto vedere quel corpo maschile e maturo dal basso che quasi mi sentivo venire, ma riuscivo a trattenermi. ...