1. Legata Al Bagno


    Data: 09/09/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Mia Sempre, Fonte: EroticiRacconti

    ... lasciai cadere il lenzuolo, ero fino a quel momento indecisa su come avrei ASPETTATO, poi appena realizzai che Il Padrone così inflessibile mi aveva donato il suo nome, ho capito che lo avrei ripagato con un gesto di pura e assoluta obbedienza. Andai vicino alla poltrona dove avrebbe dovuto essere, mi misi in ginocchio davanti a quella seduta vuota, mani sulle cosce e testa china ed aspettai fino a che non sentii le gambe intorpidirsi per la posizione, finché non udii dei passi giungere al di.là della porta, il Quore mi salì in gola, ma non mi mossi, volevo mi vedesse, la porta si aprì. Avevo gli occhi fissi a terra non vedevo interamente la sua figura ma percepivo la presenza, immobile sulla porta che ammirava, credo, la sua nuova creatura. Percorse lento i passi che lo separavano da me e dalla sua poltrona, appoggiò ai piedi del letto una piccola valigetta in pelle marrone, poi vidi volare la cravatta sulle mie ginocchia, il caldo anche quella mattina era già opprimente, restò lì in piedi a guardarmi per qualche minuto vedevo le sue scarpe, l'orlo dei jeans ma non volevo salire oltre con lo sguardo e rimasi così con la testa bassa finché non sentii la sua mano accarezzare la nuca e facendo perno con essa mi girò intorno e si accomodò al suo posto. Adesso era seduto con me in ginocchio al suo cospetto, con un dito mi sollevò il mento perché voleva che lo guardassi mentre inziava a slacciare la camincia bianca, voleva che vedessi il suo cazzo duro sotto i jeans infatti con ...
    ... la mano teneva forte la sua erezione come se volesse farmi notare quanto fosse eccitato da quella situazione poi finalmente mi chiese : "Buongiorno Mia è molto che sei sveglia e che mi aspetti?” ” No Alex.. " Come hai detto scusa???” ” No Mio Signore..: ” Molto bene...hai fame Mia...hai sete??” ” Si Mio Signore..” ” Di cosa hai fame e sete Mia??”> ” Di te Mio Signore..” ” Molto bene Mia..adoro il tuo nome..dammi la mia cravatta” Notai che cominciò a slacciare i bottoni dei jeans. Non finì la frase che aveva l'uccello in mano e se lo accarezzava mentre io gli porgevo la cravatta come ordinato, me la strappò subito dalle mani e me la legò al collo con molta cura per essere certo di non correre il benché minimo rischio di soffocarmi, perché appena termino’, iniziò a tirarmi a sé, non dovette tirare molto avevo davvero tanto fame di lui, tanta che lo ingoiai vorace spingendolo fino in gola, avevo le mani libere perciò lo impugnai dalla base muovendolo un po e succhiando la punta vidi che si abbandonava allo schienale della poltrona, allentando così la presa alla cravatta per godersi il suo pompino. Continuai a leccare l'asta e lo scalino che la separa dalla cappella, era delizioso il suo sapore, dolce e caldo, aveva un buon profumo di menta, scesi con la lingua e arrivai alla base dove i peli curati nascondevano le palle, le volevo in bocca, le carcai lasciando il cazzo libero, ne succhiai una per volta mentre lui adesso si segava sul mio viso, fu veloce violento e potente il suo ...