Gabriella. Ho ricominciato a fare la troia.
Data: 02/05/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Gabriella
... dalla tasca e me la da dicendomi che subito a sinistra, un portone verde oscuro, è dove sta e che lui, dopo aver guardato l'orologio, sarebbe venuto fra una mezza oretta. Porca miseria come mi sento puttana! Entro. E' un bilocale di proprietà della banca. Considerata la distanza dalla sua città non può viaggiare giornalmente, pur avendo una famiglia. Tutto sommato e grazioso e tenuto in ordine. Guardandomi allo specchio, aggiustandomi i capelli e passando il dito indice sulle labbra mi chiedo cosa ci facessi là. La troia che sono e mi voglio fare sfondare come una puttana, mi rispondo. Mi trovo sensuale e provocante. Mi accarezzo i seni e i fianchi e voglio vedere quanto sono bona. Prendo a sbottonarmi la camicetta; lentamente e sensualmente. Me la sfilo; le mie tette, sotto il reggiseno di pizzo nero, sono perfette; i capezzoli già duri dall'eccitazione. Porto le mani dietro e tiro giù la cerniera della gonna; la faccio scendere ondulando i fianchi e muovendo le cosce. E' giù. I miei finchi sono rotondi al punto giusto e le mie cosce e le mie gambe sono, mi hanno sempre detto, il mio pezzo forte. La mia fica è già un lago. penso ad una rinfrescata. Decido di no: desidero che lecchi i miei umori. In ogni caso non ne avrei avuto nemmeno il tempo perché sento girare la chiave. Apre, entra e resta senza fiato. Non so cosa pensa. Io di essere, oltre che una gran troia, ridicola. Lui, forse, che meno male che ci voleva il parere favorevole. Ma che importanza ha? Che doveva ...
... pansare trovandomi semi nuda a casa sua? Si toglie la giacca, mi prende fra le braccia, mi palpa dicendomi che sono una pezzo di fica che non finisce mai e cerca la mia bocca che trova pronta ad accogliere la sua lingua avida. Avida si di come me la sento roteare dentro la bocca. Gliela succhio e gemiamo insieme. Gliela succhio ancora oscenamente e sento le sue mani a palparmi le chiappe dentro gli slip. me li tira giù mentre le nostre lingue si intrecciano freneticamente e poi una sua mano in mezzo alle cosce mi fa sospirare e vibrare di piacere. Mi prende in braccio, mi stende sul letto e la sua testa è fra le mie cosce. La sua lingua mi fa subito impazzire e mi dice che sono gustosa. In un momento non resisto più e le mie cosce chiudono la sua testa come in una morsa. Godo dimenandomi e gridando siiiiiiii. Ho una gran voglia di cazzo. Del suo? Non so. Un cazzo da succhiare e che mi sfondi fino in fondo in ogni buco. Lo cerco mettendomi seduta. Gli apro i pantaloni mentre mi chiede se ho la stessa voglia di lui. Gli rispondo di si e non appena glielo tiro fuori lo manipolo vogliosa, lo lecco oscenamente e lo imbocco ingordamente. Geme e sussurra: "Minchia che sei...." Lo so che sono: modestamente una gran pompinara. Gli spremo le palle. "Ahaa" Me lo sfilo dalla bocca e gli mordo le palle. Grosse e sempre più grosso è il suo cazzo. Lo riprendo in bocca e nel frattempo si sfila la camicia e la canottiera. Viene in avanti e mi sfila il reggiseno. "Minchia che sei bona!" Me lo sfila ...