1. Francesca: Il mio sogno erotico parte III


    Data: 03/05/2018, Categorie: Tradimenti Autore: InusualMe

    ... normale potesse cadere in qualche tentazione dovuta alla forzata astinenza; così la rassicurai dicendole che non doveva avere alcuna preoccupazione, che sarebbe stato, questo, un segreto tra me e lei: il nostro segreto. Lei abbassò la tazzina e mi guardò finalmente negli occhi. - “Che belle parole Me; non sembrano dette dal ragazzo che sei” E così dicendomi, poggiò il palmo della sua mano sinistra, sul dorso della mia mano destra ch’era posto sul piccolissimo tavolino che ci separava. Quel tocco, innocente, provocò in me un brivido come mai ne avevo provati prima. Mi godetti quel contatto e continuai a parlarle: - “Sei una bella donna Francesca e da quello che son riuscito a vedere, sai scegliere bene. La persona che era con te è un bel ragazzo… “ - “Così m’imbarazzi Me, ma oramai ok, sai tutto, voglio confidarmi con te. Mi lusinga sapere che pensi ch’io sia bella, mi sento così inadeguata, invece.” mi rispose - “Per questo ho ceduto al corteggiamento dell’uomo con cui mi hai vista. E’ il mio personal trainer, mi ha fatto il filo e la corte sin dal giorno che mi sono iscritta nella nuova palestra. Non voglio difendermi o giustificarmi, ma è stata la prima volta che ho tradito Giorgio e come hai potuto constatare non sono brava nel farlo” Mentre continuava a parlare avevo iniziato a scalarle la mano rovesciando, in pratica, la posizione di partenza. Le fissavo il viso, gli occhi, che erano a pochissima distanza dei miei, considerato che il puff, dove ero appoggiato in una ...
    ... posizione da contorsionista e il bordo del divano, non fosse stato per il minimo ingombro del tavolinetto, quasi si toccavano. Con la mia mano a sovrastare, adesso, la sua, avevo iniziato a massaggiarla lievemente, dal polso sino alle unghie per risalire, dopo, dito per dito con un tocco dolce e costante. Lei continuava a parlarmi, dicendomi di quanto si sentisse sola e di come, anche quando Giorgio era in casa, non si curasse troppo di lei. Sospettava, pure, che quando il marito stava sulle piattaforme non conducesse per nulla una vita di castità, anzi. Mentre lei continuava a raccontarmi, io continuavo a guardarla negli occhi e a scorrere le mie dita sul dorso della sua mano. Adesso ero andato altre il polso, sino quasi al gomito. Francesca non accennava alcuna resistenza, anzi con l’indice dell’altra mano, iniziò, come fosse uno sfogo nervoso, a disegnare dei cerchi sul mio viso. Un tocco soffice, da sentire appena il polpastrello scorrermi sulla fronte, scendere lungo il naso, disegnare gli zigomi. - Sei un bel ragazzo Me, sai? Me lo dice sempre mia figlia Giulia. Mi sussurrò, poi, si ammutolì, mi guardò e con l’indice, partendo dalla fronte e scivolando dal dorso del mio naso, giunse tra le mie labbra. A quel punto non pensai più a nulla, interpretai quel gesto come un invito a osare e… osai! Aprii così mie labbra e senza mai staccare gli occhi dai suoi, iniziai a baciare quel dito come fosse un piccolo fallo. Lo baciavo, lo leccavo con la punta della lingua, lo mordicchiavo ...