Il giardino di zio Giulio
Data: 04/05/2018,
Categorie:
Etero
Autore: fiordinorma
IL GIARDINO DI ZIO GIULIO Molti anni dopo, da sposata, tornai con mio marito a trovarli, era passato del tempo, mia zia ancora arzilla s�era incurvata un po�, mentre mio zio Giulio, i capelli quasi tutti bianchi, solo le tempie erano rimaste grige, conservava un aspetto quasi giovanile, la carne del viso ancora soda, con le guanciotte rossicce e soprattutto pimpante e felice di rivedermi. Stetti da loro, dietro loro insistenza, due giorni , il sabato e la domenica, percorsi per intero il giardino, rimasto immutato, con gli alberi di limoni che emanavano un dolce profumo, e il pensiero correva, a quei anni da adolescente, prima e signorina poi. Mi veniva in mente tutto di quei anni, le corse tra gli alberi, i dispetti che facevo a mia zia, il clisterino che lei mi fece, la pipì che facevo sempre al solito albero ecc. ecc., sembrava di viverli quei momenti. Mio zio non era cambiato, ancora mi guardava con insistenza, ora trovandosi davanti una donna�, una bella donna prosperosa e morbida, il suo sguardo non l�avvertivo più disinteressato.., ma lo sentivo addosso con malizia, mi guardava da uomo desideroso e interessato.., sembrava che volesse spogliarmi con gli occhi. Pensavo forse di esagerare, era pur sempre mio zio, il fratello di mia madre, ma�., ma non mi sbagliavo. Domenica pomeriggio, dopo aver consumato un bel pranzo, mio marito come al solito va a fare il pisolino, si addormenta sul letto che una volta era mio. Dopo aver aiutato mia zia in cucina, decido di andare a ...
... fumare una sigaretta in giardino, li lascio ambedue in sala e vado giù. Percorro lentamente il viale centrale fumando languidamente, guardo ai lati, gli alberi che mi videro crescere sessualmente, e arrivo al pozzo con il secchio e la catena, ancora funzionante, ci giro intorno guardandoci dentro, poi mi siedo su un grosso tronco d�albero secco, che prima non c�era, finisco la sigaretta e tiro il mozzicone nell�apertura del pozzo centrandolo, mi rilasso, contenta e felice di stare in quel posto. Mi viene la pipì, che faccio? Vado dentro in bagno o�, o la faccio qui! Decisa, la faccio qua, cerco con lo sguardo l�albero che da adolescente ho annaffiato più volte, con la mia urina, mi alzo e mi ci reco vicino. Disinvolta, ma guardinga, una occhiata in giro se c�è qualcuno mi viene spontanea, poi con la schiena rivolta all�albero mi alzo la gonna ai fianchi, perché mi stà stretta, mi abbasso la mutandina nera e mi accovaccio, la mia fica si rilassa e le prime gocce di pipì bagnano la terra sotto. Guardo l�urina che esce dalla mia passerina, e colpisce la terra formando un piccolo laghetto, il ricordo di quando la facevo da adolescente mi venne subito, tutto come allora, guardare il laghetto di pipì a terra. Stavo terminando la pisciatina, pronta per scuotermi con i fianchi per far cadere le ultime gocce, alzo gli occhi e con grande stupore vedo mio zio davanti che mi osserva..! Ohh�!!!, zio esclamai!!!!, un violento rossore mi avviluppò il viso, e un senso di vergogna mi entrò fin ...