Io, Francesca, la donna invisibile
Data: 05/05/2018,
Categorie:
Sensazioni
Etero
Autore: Gianni_Badesi, Fonte: RaccontiMilu
... tozza, su un�asta robusta e forse un pelo corta per la sua larghezza. Un cazzo, come tanti e come tutti diverso da ogni altro.Mi sono spostata sul mio sedile ingoiando in silenzio, senza fare troppo rumore. L�ho sentito muoversi senza dire una parola. Poi m�ha allungato un pacchetto di fazzolettini dal quale ne aveva già tirato fuori uno, per tamponarsi. �Ti servono?� L�ho preso ringraziando, con la voce arrochita dal silenzio e impastata da tutto quello che c�era rimasto spalmato, in bocca. �Sì, grazie� e mi sono pulita gli angoli della bocca e la ciocca di capelli che s�era macchiata, in punta. E il collo, dove sentivo un gocciolone viscido che mi s�era appiccicato sulla pelle quando l�avevo finito con la mano, forse trascinata dalle dita.L�ho sentito inspirare forte, l�ho intravisto risistemarsi i pantaloni. Io con lo sguardo fisso sul parabrezza e fuori. �Ti va un caffè?� mi ha chiesto con la voce che non sorrideva. Ho annuito. Sì, avevo voglia di quel caffè. E avevo voglia di quel selfie al bancone. E� uscito, m�ha aspettata fuori della macchina. Mi ha preso a braccetto e m�ha portato verso l�ascensore. Mi ha chiesto che programmi avevo per la serata. �Torno a casa, ho un cinema con le amiche� ho mentito. Mi ha tenuto per mano e a braccetto, per le gallerie di quel centro commerciale. Abbiamo guardato delle vetrine parlando del più e del meno, dei suoi libri, delle mie giornate. Mi sono fermata a chiedermi se davvero quel pompino c�era stato o me l�ero ...
... sognato. Poi, dopo poco, di fronte alla tazzina del caffè, l�ho sentito sussurrare: �Non pensavo affatto sarebbe andata così� Pensavo ci saremmo solo accarezzati un po�� Non mi era mai successo, prima d�ora�� Ho abbassato lo sguardo. Mi sono sentita di colpo una stupida. Mi sono sentita morire d�imbarazzo e vergogna, lì, con la dimostrazione firmata e controfirmata sotto gli occhi che avevo fatto solo e soltanto la figura della puttana. O peggio, della sfigata. Altro che invisibile. Mi sono riscoperta a biascicare uno scusami. Mi ha stretto la mano. Mi ha sorriso. �Figurati� figurati, non c�è niente di cui scusarsi�� Mi ha sorriso alzandomi il mento perché lo guardassi. �Allora, che film vai a guardare stasera?� Non ho saputo che rispondere. �Decidono le altre e mi fanno sapere�� ho sussurrato cercando di sorridere di rimando.Ha scritto il suo numero di telefono sul retro dello scontrino. �La mia mail ce l�hai� Non voglio ora il tuo numero� Se i va me lo farai avere, altrimenti usa pure la mail�� Siamo tornati nel parcheggio. Mi sono lasciata accompagnare alla macchina. Mi sono lasciata salutare con un bacetto sulla guancia. Casto e ordinario. Sono rientrata in auto e l�ho guardato andare via. L�ho visto voltarsi prima di entrare in macchina e salutarmi con la mano. Quando ho visto sparire sulla rampa gli stop della sua auto, istintivamente mi sono scoperta con le dita della destra sotto il naso e la sinistra che toccava i capelli. Non perché mi sentissi sporca. ...