1. Io, Francesca, la donna invisibile


    Data: 05/05/2018, Categorie: Sensazioni Etero Autore: Gianni_Badesi, Fonte: RaccontiMilu

    ... Semplicemente perché, davvero, tutto era stato così strano che ero lì a chiedermi: �E� successo davvero?�Ho passato la serata guardando la tv. Non lo facevo da mesi, da tanto. Ho passato la serata senza pensare. Ho passato la serata senza ricordare.I pensieri, i ricordi, le sensazioni� Mi &egrave piombato tutto addosso nel letto, appena spenta la luce. L�ombra ha bussato al finestrino. E la prima volta l�ho lasciata entrare, chiedendomi come sarebbe stato. Come sarebbe stato farlo davvero. Rivestirsi. Mettersi in macchina. Arrivare. Parcheggiare. Aspettare. E intanto ho sentito la mano, mossa da vita propria, scendere giù� E darmi piacere. La prima volta l�ombra &egrave sparita. Ha fatto spazio a quella noce che se mi concentro sento ancora contro il palmo, contro il palato. Ha fatto spazio a quell�umido dolciastro, alla patina di piacere che gli cresceva goccia dopo goccia sul glande. Ai ricordi di quel pompino. E quando nel ricordo, l�ho sentito esplodere� Ho goduto anch�io, coi piedi tesi, la mano premuta, le dita dritte e i denti stretti. Ho goduto come non godevo da tempo.Poi c�&egrave stata la seconda, la terza volta� Quella notte. L�ombra bussava sempre� Era il pompino a tornare sbiadito. Era il glande a sfumare. Tornavano le domande, tornava la fantasia. Il glande se ne stava lì, in bocca, premuto� Ma diventava Un glande e non più Il glande. Non era più il cazzo di Gianni quello che pompavo forte. Era il cazzo dell�ombra. Stessa forma, stessa consistenza, stesso ...
    ... calore� Non era più il suo, però. Ed ogni volta, per godere, non pensavo più all�esplosione del piacere di Gianni� No. Mentre pompavo inferocita ogni volta di più quel cazzo, lo sentivo venire e scoppiare solo se ripensavo all�ombra. All�ombra ogni volta diversa che mi metteva il cazzo in mano, che mi palpava il seno, che mi chiedeva se c�andavo, se m�andava�E le fatture. E le ricette. E le dita dentro. E l�ombra� E quella tentazione forte, fortissima, di mettere addosso le prime due cose che avessi trovato davanti e prendere la macchina. Per vedere se davvero ero invisibile. Se davvero era bello e spaventoso come lo immaginavo. Se avrei tremato davvero, di nuovo, con un cazzo fatto d�ombra in mano. Se davvero sarebbe stato d�ombra come non lo ero stata io, in macchina, con Gianni, la sera prima.M�&egrave passata con il sonno. Stremata. M�&egrave passata con la doccia e col pensiero del dolce da preparare al mio cucciolo, che sarà qui tra pochi minuti. M�&egrave passata quando mi sono ripromessa che qui, in questo file, ci avrei scritto davvero tutto. M�&egrave passata quando ho scritto due righe a Gianni, poco prima di cominciare a scrivere qui, ringraziandolo del selfie, del bel caff&egrave e di tutto.�Non scusarti, anzi, grazie� Se ci penso, sono stata bene! Francesca�M�&egrave passata. Ma ancora ora, se ci penso, ho bisogno di sentire se le dita profumano di pulito. Se i capelli sono in ordine. So solo che sento ancora quella noce in gola� Ma so che non &egrave quella di ...