1. Io, Francesca, la donna invisibile


    Data: 05/05/2018, Categorie: Sensazioni Etero Autore: Gianni_Badesi, Fonte: RaccontiMilu

    ... allora, 19 terzo piano interrato. Scusami ma devo scappare.�Ieri non ero assolutamente in tiro. Non avrei nemmeno saputo da dove cominciare, onestamente. Non mi sono messa a cercare una �sistemata� da non so quanto� Non avrei cominciato ieri. Non mi sembrava avesse un senso. Anche perché non potevo nemmeno immaginare quel che sarebbe successo. Invisibile, ricordate? Avevo addosso uno spolverino termico corto, jeans e sneackers e sotto una maglia a dolcevita. I miei occhiali rettangolari, con la montatura in cellulosa nera e discreta. Il mio caschetto quasi nero, ordinato, con la frangetta. Una mamma con gli occhiali, non una segretaria o una maestrina� Una mamma invisibile. Felice così. Sono arrivata dieci minuti in anticipo. Ho parcheggiato e aspettato in macchina, concedendomi una sigaretta. L�ho visto arrivare qualche boccata dopo, con la sigaretta a poco dal filtro. Camminava svelto, spedito. Un parka lungo e slavato sui toni del verde militare. Il pantalone di una tuta parecchio oversize sotto e ai piedi delle scarpe ginniche. Cappellino di lana panna calzato in testa. Giovanilissimo. Fin troppo sportivo per come qualcuna potrebbe immaginarsi per un appuntamento con una donna. Fin troppo sportivo per uno scrittore.Mi fissa avvicinandosi. Da solo uno sguardo al centro del parabrezza per vedere se dietro c�&egrave l�adesivo. Io sorrido, guardandolo. Tiro una boccata. Le dita tremano. Mi fissa. Non mi saluta. Si guarda indietro e si fa vicino allo sportello. Non mi ...
    ... sorride. Bussa al vetro, dalla mia parte. Lo guardo, gli sorrido ancora. Abbasso il cristallo. �Ha da accendere signora?� mi fa lui a voce bassa. Ha la voce molto calda, quasi roca. Tremo, lo guardo interrogativa. �Gianni?� chiedo per rompere il ghiaccio.�Lasci stare i nomi, sono puri purissimi accidenti�� E� lui� &egrave la sua solita frase.Mi chiede ancora se ho da accendere� Abbasso gli occhi. Non so che fare, non so che dire� In quelle storie, quelle di quel parcheggio, nel grande popolo degli incontri al buio, comincia sempre tutto con quella domanda. �Ha da accendere?� Ed io non so se cercare l�accendino o dirgli che siamo lì per un caff&egrave, magari sorridendo, per dire che ok, lo so che scherza� Mentre ci penso, la mano sta correndo alla borsa, per cercare l�accendino che s�&egrave infilato chissà dove e non si fa trovare.�La cicca andrà bene, sa?� E sento una nota divertita nella sua voce. Va avanti, con voce più impostata �Ma forse sto solo equivocando e lei &egrave qui solo per un caff&egrave�� Lascia sospesa la frase e io mi dico che &egrave davvero solo tutto un modo un po� strambo per rompere il ghiaccio. Non può essere altro. Così gli allungo quel che resta della sigaretta. Lui la lascia cadere a terra non appena gliela porgo� E prosegue: �Prima volta vero?� Mi sono accorta che non lo sto guardando, che ho gli occhi fissi sulle sue labbra� Devono sembrargli bassi. Scuoto leggermente la testa, come a dire che non ho capito cosa vuol dire. Lascio uscire un sì ...
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