Una moglie transgender.
Data: 17/08/2017,
Categorie:
Trans
Autore: Stefano e Sabrina, Fonte: EroticiRacconti
... in banca a prelevare la somma, e quando mi mise in mano le banconote, sei da cento, allora capii che faceva sul serio. Valevo davvero qualcosa per lui. Non ero soltanto una cagna, come invece mi consideravano gli altri. Trascorsi i successivi tre giorni sempre insieme a lui, a fare l’amore ma non solo. Abbiamo fatto tante volte l’amore, questo sì, però Rocco aveva spesso voglia di parlare e di conoscermi, e infatti mi fece un sacco di domande personali, a cui io spesso mi sottraevo, perché per quanto riguarda il mio passato sono sempre stata molto riservata. Anche adesso che siamo sposati ancora non gli ho detto tutto di quando il mio corpo non aveva questa forma. Quante cose potrei raccontargli di quel periodo, eppure non lo faccio perché sono storie che non mi appartengono più. Adesso ho altre storie da raccontare, storie che riguardano il mio nuovo corpo, storie di uomini che si sono divertiti col mio corpo e che poi mi hanno lasciato del denaro come ricompensa, ma anche storie felici, come appunto il matrimonio con Rocco e l’amore che mi è stato donato dalla sua famiglia, da cui sono stata accolta calorosamente. In ogni modo venne il quarto giorno, e Rocco doveva darmi altri duecento euro, altrimenti me ne sarei andata per la mia strada. Doveva scegliere, pagarmi oppure lasciarmi finire tra le braccia di altri uomini senza scrupoli. Ovviamente decise di darmi i soldi che gli avevo chiesto, e quindi andò a prelevare e io lo aspettai a casa mia. Credevo che non sarebbe più ...
... ritornato, e che quei tre giorni di sesso gli erano bastati, e invece dopo un po' lo vidi ritornare, e mi diede i soldi che aveva prelevato. Altri seicento euro, così si era pagato l’esclusiva con me per altri tre giorni. Ero stupefatta dalla quantità di denaro che aveva a disposizione, ma soprattutto dalla sua volontà di avermi tutta per se, di impedirmi di tornare in quel tugurio di club in cui mi vendevo. Perché obiettivamente era questo che lui voleva, e cioè non vedermi più tornare in mezzo a quei maiali che bazzicavano quel postaccio, e che mi trattavano da cagna. “Ma quanti soldi hai?” gli chiesi divertita quando lo vidi tornare con altre sei banconote da cento. “In verità non ne ho molti. Ma non preoccuparti, quando finiranno li andrò a cercare da qualche altra parte. Magari chiederò un prestito ai miei genitori, ma non ti lascerò ritornare in quel porcaio”. Il mio cuore fremeva perché per la prima volta capii cosa voleva dire sentirsi amati. E non mi sembrava più giusto accettare quei soldi, e rimasi lì bloccata davanti a lui, con il denaro a mezz’aria chiuso in una mano. Lui non mi stava comprando per sesso, mi stava comprando per amore. E mi si riempirono gli occhi di lacrime, e allora gli dissi chiaramente di dirmi cosa voleva da me. Perché stava facendo quella cosa? Perché sperperare tutti i risparmi per una puttana? “Ma come, ancora non lo hai capito? Perché io ti amo”. A quel punto lo abbracciai e mi misi a piangere a dirotto. Non so perché. Forse perché era la ...