1. Gang bang a new york - 3


    Data: 08/05/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad

    ... avevo sempre nutrito per la sua bellezza e la sua bravura, l’eccitazione che mi aveva sempre suscitato la sua carica erotica… E poi l’emozione di quando avevo saputo della gang e come avevo fatto di tutto per esserci… per poterlo vedere, conoscere, realizzare il sogno della mia vita!
    
    Via via che parlavo, lui mi seguiva con aria a volte divertita, a volte interessata; alla fine,
    
    si tirò sul gomito e mi fissò con quel sorriso dolcissimo che mi faceva sciogliere dappertutto.
    
    “Ronny? Sei ancora lì? – urlò uno dei tecnici, affacciandosi alla porta – Chi è quel tipo?”
    
    “Tranquillo, è un amico. – rispose lui – Andate pure, ci penso io qui.”
    
    Il tecnico spense i riflettori, lasciando accesa solo una lampada, e se ne andò.
    
    “Sono passati tanti anni… - disse Ronny con una nota di malinconia nella voce – Non sono più quello…”
    
    “E’ vero, - lo interruppi – sei diverso dal ragazzo di Red Devil, ma…”
    
    “Red Devil… - mormorò lui – il mio primo film.”
    
    “Eri fantastico, Ronny!... Oh, ma lo sei ancora, credimi… lo sei ancora per me…”
    
    Lui allungò la mano e prese a giocare col mio cazzo.
    
    “Ti trovo terribilmente seducente, Ronny, - continuai – Forse ancora più d’un tempo… Non so come spiegartelo…”
    
    “Non ce n’è bisogno…”, mormorò lui e si protese a prendermelo in bocca.
    
    Allora allungai la mano a toccargli il cazzo: gli pendeva giù molle ed era tutto viscido e appiccicoso degli umori che lo imbrattavano.
    
    “Vuoi scoparmi?”, mi chiese, sollevando la testa a ...
    ... guardarmi.
    
    Io lo fissai e mi chinai a baciarlo sulle labbra.
    
    “No, Ronny…- mormorai col batticuore - Vorrei tanto che fossi tu a scopare me! L’ho sempre sognato!...”
    
    E mi girai, piegandomi a slurpargli l’uccello. Ronny emise un debole gemito, poi si distese supino e lasciò che glielo riportassi in vita. Con la stessa passione con cui prima gli avevo leccato il culo, adesso gli presi in bocca il glande circonciso e lo succhiai, lo coccolai, lo adorai, finché il sangue tornò a scorrergli nelle vene, riportandolo agli antichi splendori. E alla fine, eccolo, il mitico cazzo di Ronny Hunt in tutta la maschia potenza dei suoi venticinque carnosi centimetri!
    
    Cristo, che meraviglia! Mi sentii contrarre il buco del culo… ce l’avrei mai fatta a prenderlo? Quasi indovinando i miei pensieri, Ronny mi fece mettere a cavalcioni sul suo petto, con il culo rivolto alla sua faccia, e mentre con la lingua davo gli ultimi ritocchi al nerchio monumentale che mi si ergeva davanti, lui allungò la mano a prendere un flaconcino di lubrificante, abbandonato sul letto, se ne unse le dita e cominciò a prepararmi il buco del culo.
    
    “Non sei vergine.”, constatò, infilandomi un dito in profondità.
    
    “No…”, risposi con un soffio.
    
    “Beh, fa conto di esserlo ancora, - ghignò – perché solo dopo che ci sono passato io, potrai dire che ti hanno rotto il culo!”
    
    Non faticavo a crederci. Le sue parole, comunque, mi misero il pepe addosso! Era di nuovo il vecchio Ronny, il Ronny spavaldo dei suoi primi ...
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