1. Gang bang a new york - 3


    Data: 08/05/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad

    ... fine.
    
    “Ronny è dentro da un pezzo, dolcezza. – rispose lui – Lo stanno preparando.”
    
    “Come, preparando?”, feci stolidamente.
    
    “Beh, prima di una gang, devono preparargli il culo, - mi spiegò allora Mik – devono aprirglielo, ammorbidirglielo… Gli massaggiano il buchetto con le creme adatte… Neanche per lui sarebbe facile prendersi questa marea di cazzi, senza un buon riscaldamento preliminare, ti pare?”
    
    In quel momento, ci fecero finalmente entrare in questo ampio locale delimitato da tramezzi di cartongesso. Al centro, c’era un letto, poi un po’ di sedie sgangherate in giro e qualche poltroncina. I riflettori erano già accesi e gli operatori stavano sistemando le videocamere.
    
    Ne riconobbi uno: lo avevo visto in parecchi film, impegnato nelle riprese, e sapevo che fra un po’ si sarebbe messo a torso nudo e si sarebbe aperto i pantaloni, lasciando intravvedere una buona porzione del ciuffo riccioluto e a volte perfino il cazzo. Secondo me, lo faceva apposta per far salire la tensione erotica… non a caso veniva inquadrato abbastanza spesso dai suoi colleghi nel corso delle riprese. Ne avevano parlato in un articolo su una rivista gay italiana e, se ricordo bene, si chiamava Al Qualcosa.
    
    Un tanfo pesante di corpi sudati già impregnava l’aria del locale e mi fece arricciare il naso, ma passò in fretta: nuovi odori cominciarono a sovrapporvisi e, soprattutto, il testosterone cominciava a montare, spostando l’attenzione verso l’aspettativa di quello che fra poco ...
    ... sarebbe successo.
    
    “Adesso che si fa?”, chiesi a Mik.
    
    “Ci prepariamo pure noi. Spogliati pure, se vuoi.’”
    
    Mi guardai attorno e vidi gli altri: chi si toglieva tutto, chi solo la maglietta, chi restava in mutande. Mik rimase solo con un sospensorio bianco, sporco e sforacchiato, terribilmente sexy. Mi fece l’occhiolino e si lisciò la sacca ben rigonfia.
    
    “Cosa aspetti?”, mi disse, accennando al fatto che ero ancora vestito.
    
    Sorrisi, allora, allungando ostentatamente l’occhio alle sue chiappe glabre e tonde, meravigliosamente incorniciate dalle stringhe del sospensorio.
    
    “Scordatelo!”, rise lui.
    
    “Sei vergine?”, gli chiesi, cominciando a spogliarmi.
    
    “E intendo rimanerci!”
    
    Ero incerto se togliermi tutto o lasciarmi le mutande, come parecchi altri; ma poi l’istinto esibizionistico ebbe il sopravvento e mi tolsi pure quelle. Riposi i vestiti in un armadietto, che la produzione ci aveva messo a disposizione, e mi unii agli altri.
    
    Ce l’avevo semi duro e mi pendeva a mezz’aria sodo e carnoso, con il glande ancora incappucciato nel prepuzio. Ne vidi molti, che mi fissavano interessati, allora me lo presi in mano e cominciai a menarmelo, facendo scorrere lentamente la pelle carnosa lungo la cappella bagnata, avanti e indietro. Esibirmi mi ha sempre eccitato da matti!
    
    Gli operatori avevano cominciato a riprendere e si aggiravano in mezzo a noi, facendo panoramiche e primi piani anatomici; vidi Al Qualcosa avvicinarsi e farmi un’inquadratura a tutto campo per poi ...
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