Gang bang a new york - 3
Data: 08/05/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad
Alle 13.30 ero sul posto convenuto e non mi ero sbagliato: si trattava di un vecchio
capannone industriale in un’area periferica della città.
Conoscevo bene questo tipo di ambientazione, l’avevo già vista in decine di porno: vecchi capannoni dismessi, che la produzione affitta per quattro soldi, e lo attrezza con il minimo indispensabile, vale a dire un letto con un paio di lenzuola, qualche sedia sgangherata e un gabinetto chimico per le emergenze: la doccia te la fai a casa tua…
Poi ingaggiano qualche stella in declino e organizzano la gang. La partecipazione è gratuita, nel senso che non paghi e non ti pagano, devi solo firmare una liberatoria in cui dichiari di essere a conoscenza dei rischi e te ne assumi la responsabilità, visto che la parola “preservativo”è praticamente cancellata dal vocabolario.
Eravamo già in sei o sette, più o meno giovani. Alcuni erano bei tipi, in particolare un moretto sui trent’anni dall’aria veramente tosta, ma la maggior parte erano persone normali come me...
Sorrisi e occhiate si intrecciavano a mano a mano che arrivavano gli altri. Certi chiacchieravano familiarmente e capii che non erano nuovi ad esperienze del genere: ne riconobbi anche diversi che avevo già visto in alcuni film… evidentemente facevano il giro delle gang organizzate dalle varie case di produzione.
Tornai a guardare il moretto: era di spalle ed esibiva un culo davvero interessante! Il giovane captò le mie vibrazioni e si voltò. Mi fissò a lungo e si ...
... aggiustò il pacco in mezzo
alle gambe, prima di sorridermi. Il suo messaggio era chiaro: sono un maschio e non farti illusioni! Venne verso di me.
“Ciao”, mi fece.
“Ciao. Sono Fabio.”, gli dissi stringendogli la mano.
“Mik. Latino?”
“No, italiano.”
“Ah, italiano… spaggheti…”, e ridacchiò soddisfatto della battuta cretina.
Ma non me la presi.
“Già, spaghetti e maschi da monta!”, risi a mia volta, strizzandomi spudoratamente il pacco già sotto pressione e sporgendomi altrettanto spudoratamente a slumargli il magnifico posteriore.
“Eh no, amico, - fece lui, tirandosi indietro – il mio culo è off-limits!”
Mi chiese se avessi già partecipato a delle gang bang.
“Private sì, - risposi – ma di questo genere mai.”
Lui invece era un veterano.
“Ci si diverte, sai? – aggiunse – Se ti lasci andare… Soprattutto devi lasciarti andare… Via vestiti e inibizioni, e fai venir fuori il porco che c’è in te!”
Aveva ragione e glielo dissi. Intanto erano arrivate altre persone, ormai dovevamo esserci tutti. Mi accorsi che Mik continuava a sbirciarmi il di dietro.
“Ti piace il mio culo?”, ghignai.
“Delizioso. – fece lui, allungandomi una palpata, a cui ovviamente non mi sottrassi – Da farci un pensierino.”
Tanto per chiacchierare, gli parlai allora della mia passione per Ronny Hunt, fino a raccontargli del prezzo che avevo dovuto pagare per poter essere lì, e la cosa lo fece scompisciare dalle risate.
“Ma quando arriva Ronny?”, gli chiesi alla ...