Claretta
Data: 10/05/2018,
Categorie:
Lesbo
Autore: Mirosa, Fonte: Annunci69
Non ricordo quando, con che titolo e sotto quale pseudonimo, non certo Mirosa, abbia già pubblicato questo racconto, è quindi possibile che qualche lettrice o lettore già lo conosca.
Claretta, incuriosita da un mio racconto pubblicato e dal contenuto del mio annuncio, mi ha contattato per chiedermi come io intendessi la masturbazione. Mi ha detto subito d’avere 52 anni io le ho confessato i miei 38, facendole nel contemplo i complimenti per la bella prosa che esprime.
Un poco per volta ci siamo conosciute, lei intrigata dagli allegati erotici che le inviavo io, abituata a corrispondere con giovani donne, attirata da ciò che sarebbe potuto accadere con lei. Al nostro secondo contatto epistolare lei mi ha raccontato della relazione, durata due anni, con una giovane e di come fosse stata contenta quando la ragazza aveva finalmente scoperto il maschio, un po’ stufa di farle da mamma, anche se in modo incestuoso.
L’ho desiderata da subito e per forzare gli eventi, le ho detto che mi sarei masturbata sul bidè, con l’acqua calda che mi lambiva ano e fica, immaginandola a cavalcioni del sanitario, natiche al muro, che mi porgeva la sua fica da lappare e che sarei stata felice se all’apice dell’orgasmo mi avesse fatto scivolare in bocca, qualche goccia della sua pipì.
Un feeling erotico spontaneo, affinità d’intenti ed io che dal quel momento l’ho considerata la mia unica amante, fino alla promessa che sarebbe venuta a trovarmi nella casa dove mi sono isolata, nella ...
... speranza di portare a termine un lavoro che l’editore mi sollecita.
«Alda, arrivo mercoledì con il treno delle 14,33’, non preoccuparti di venire in stazione, uso il taxi. Conferma la ricevuta di questo SMS.» Confermo ed entro in fibrillazione, io che mi sono trovata per lavoro in situazioni scabrosissime. Mille ripensamenti su come farmi trovare vestita, timore di non piacerle, poiché fino a quel momento l’unico modo in cui avevamo violato l’anonimato, era stato lo scambio dei numeri di cellulari, con l’intrigante promessa di contattarci solo attraverso i messaggi.
Il martedì, ventiquattro ore prima dell’appuntamento, sono agitatissima, l’attesa è snervante, decido perciò d’andare dalla parrucchiera, prendo l’appuntamento e mentre mi preparo, sento scricchiolare la ghiaia del vialetto d’accesso al cottage che ho affittato. Prendo dall’attaccapanni all’ingresso l’impermeabile e l’uso come vestaglia perché indosso solo il reggiseno; apro la porta e vedo scendere da una “Smart” una signora di mezza età, che veste un giubbino imbottito e che si tiene una cartella professionale sul davanti della mini che indossa.
«Scusa la mia ineducazione, ho visto questa casa un po’ isolata e ho sperato d’incontrarci una donna, perché guarda che cosa mi è successo?» Toglie la cartella e vedo che la corta gonna è spalancata sul davanti, mentre i miei occhi da lupa fotografano che sotto non ha niente. Lei prosegue:«M’avevano detto che in questo modello la cerniera è per rifinitura, però si ...