1. Claretta


    Data: 10/05/2018, Categorie: Lesbo Autore: Mirosa, Fonte: Annunci69

    ... sono strappati i punti ed essendo elasticizzata, il risultato è questo. Per favore se mi dai ago e filo provo a correre ai ripari, se però m’impresti oppure mi vendi un tuo capo per coprirmi, ti sarò eternamente grata.» Resta com’è e capisco che gode nel farmi vedere la sua fica gonfia, depilata dal clitoride sporgente, del tipo che definisco “a trombetta; non la deludo e rimango con gli occhi incollati al suo inguine, lei se ne accorge e allarga di proposito, un pochino le gambe.
    
    «Un attimo - le dico lasciando i capi dell’impermeabile, scoprendo in quel modo pure io il sesso – però prima mi dia un documento.» Sorride e mi porge la patente, chiudo l’uscio, invio i suoi dati con una e-mail al mio editore, un accorgimento che abbiamo stabilito d’accordo, quando mi ritiro in questa casa isolata per scrivere, poi riapro.
    
    Ora siamo nell’ingresso, prendo il cellulare e chiamo la parrucchiera per disdire l’appuntamento, nel farlo mi avvicino alla sconosciuta e le porgo le labbra; è una mia tecnica, se mi fossi sbagliata sulle sue tendenze sessuali, me ne accorgerei subito. Ho visto giusto mi prende i fianchi nudi, mi attira contro di se e mi bacia con la lingua.
    
    «Sono io, Claretta, ho anticipato di un giorno e sono fuggita dall’ufficio perché stavano per saltarmi le ferie.» Mi scoppia il cuore dalla gioia e contraccambio il suo bacio con l’entusiasmo che non ho mai usato con nessuno o nessuna.
    
    L’aiuto a spogliarsi e rimane con solo la maglietta che gli appiattisce un ...
    ... po’ le tette non rette dal reggiseno; la guardo con invidia, io non posso permettermelo, porto la quinta.
    
    «Quanto rimani?»
    
    «Quanto vuoi tu, però non più di due settimane.» Gemo dalla felicità, il mio sguardo cade sulle sue mani, sono relativamente piccole e affusolate, così che in un flash realizzo la fantasia di sentirmene una dentro la fica fino al polso, mentre le sue dita vagano, graffiandomi le papille vaginali. Inevitabilmente mi bagno, lei mi viene incontro, parte dall’ano, risale lungo il taglio fino al clitoride, poi si passa il dito lucido dei miei umori sulle labbra, quindi mi bacia: un bacio lascivo, foriero di cose inimmaginabili, mentre i suoi polpastrelli passeggiano nel solco fra le mie natiche, strusciandomi il buchino, che prontamente dilato per farle capire quanto gradisco essere accarezzata in quel punto. Imito il movimento delle sue dita e pure lei m’invoglia spalancandolo.
    
    È padrona della situazione, toglie dalla poltrona di tela il cuscino, se lo mette sotto le ginocchia, dopo avermi fatto appoggiare le gambe sui braccioli metallici; io l’assecondo e mi sistemo con le chiappe sul bordo.
    
    I pollici mi divaricano i glutei, lei passa in su ed in giù più volte il setto nasale sul foro dell’ano, me lo accarezza con la punta, che sento fredda, poi finalmente la tanto agognata leccata, mentre che con le narici aspira gli afrori che emette la mia vulva.
    
    Irrigidisce la lingua e prova a farsi strada nel mio stretto condotto, intanto che cerca di ...