Claretta
Data: 10/05/2018,
Categorie:
Lesbo
Autore: Mirosa, Fonte: Annunci69
... spalancarlo, al che l’aiuto spingendolo in fuori, allora sento la sua appendice ruvida, che mi lecca l’interno: una sensazione talmente eroticamente esasperata, che gemo di desiderio ed è a quel punto che lei si scatena. La sua lingua ora sembra uno scudiscio che mi frusta il clitoride ormai duro con tutti i terminali nervosi all’erta, fatto apposta per essere succhiato, preme contro il forellino dell’uretra provocandomi un piccolo getto d’urina, che sorbe con soddisfazione e infine aspirandola si fa entrare tutta la mia fica in bocca, dall’inizio delle labbra gonfie al clitoride sormontato da una strisciolina di peli, c’incastra la punta della lingua sotto ed inizia a ciucciare come si farebbe con un biberon. Vorrei ritardare l’orgasmo ma lei è troppo vorace, comincio a godere con un’intensità che non provavo da tanto tempo, vaneggiando, pronunciando il suo nome, dicendole parole dolci, incitandola a continuare, pregandola di mordermi la fica a costo di farla sanguinare, fino a che l’orgasmo esplose facendomi urlare e costringendomi ad allontanare la faccia dal mio inguine, per paura di morire per quel godimento, talmente intenso da sfiorare l’atrocità.
Comincio a piangere con dolcezza; Claretta si siede al mio posto, si toglie la t-short, mi prende in grembo e io m’impadronisco ...
... d’un suo capezzolo e lo ciuccio, mentre la sua mano mi passa sul clitoride troppo a lungo sollecitato, che a ogni carezza mi trasmette un brivido di sofferto piacere.
Sa scegliere l’attimo propizio, il suo medio mi entra nella guaina fradicia e inizia a sollecitarla, ci unisce l’indice, rovistandomi l’interno e io con i sensi all’erta spero che ciò che più d’ogni altra cosa agogno si avveri. Ora mi sta chiavando con tre dita, la mia vulva secerne ettolitri d’umori mentre c’incastra dentro anche il mignolo, gemo e lei spinge con la mano rigida e il pollice piegato all’interno; è però la nocca di quest’ultimo dito che le impedisce d’introdurla tutta dentro la mia cavità:
«Spingi Claretta, amor mio, non temere di farmi male, ti voglio tutta dentro di me …» Bofonchio già in preda al nuovo orgasmo. Obbedisce, la nocca s’incastra sotto l’osso pelvico, io con le dita mi spingo il clitoride verso il basso e a quel punto la sua mano viene risucchiata dentro la mia fica ingorda. Mi pompa con violenza, torcendo il polso a ogni affondo.
Urlo, cerco la sua bocca e lei mi morde la lingua, aspetta che il mio orgasmo scema un pochino, poi mi dice:
«Guarda puttanella che sono un’amante esigente; non so fino a che punto tu ti sia spinta fino ad adesso, però sappi che io ti porterò ben oltre.»