1. La Profanazione


    Data: 10/05/2018, Categorie: Incesti Autore: Giovanna Esse, Fonte: EroticiRacconti

    ... Perdo di nuovo il controllo, incapace di frenarmi, mi masturbo il clitoride: è un gesto spontaneo… a che servirebbe ormai tenersi o lasciarsi andare? È tutto finito, è tutto accaduto. Mio figlio sta scopando sua madre, probabilmente dopo averlo sognato per anni. Scopa a lungo senza fermarsi; non mi interessa più niente, e vengo ancora, aiutandomi con le dita. Stavolta non copro i miei gemiti, e lui si ferma dentro per consentirmi un piacere maggiore. Dopo, mi rendo conto che quella posizione mi sta veramente uccidendo… non so cosa fare per fargli capire che non voglio dargli fretta, ma che sono stanca. Un suo gesto inatteso, mi fa allertare tutti i nervi. Mi decido ad agire, proprio a causa di quello. Infatti, visto che il suo pene non da segni di cedere, lui mi è uscito dalla vagina e, dopo una serie di carezze fin troppo umide, mi allarga con le dita e col glande mi punta l’ano, e preme. «No, questo no!» dico decisa e lo fermo, bloccandolo con la mano sulla pancia. Mi alzo dal tavolo e quasi incespico per la stanchezza, dovuta alla posizione. Sono nuda, indosso solo le scarpe e le calze. Giovane o vecchia, sono una femmina e so di essere eccitante davvero, nella penombra. Non fa niente, ormai, abbiamo valicato ogni limite della reciproca confidenza. Lo prendo per mano e lo porto con me, lui mi segue docile nella camera da letto. Gli tolgo i pantaloni e lo faccio stendere al posto di suo padre. Il cazzo è ...
    ... sempre in tiro, il glande scoperto e liscio come seta. Mi pongo sul letto al suo fianco; decisi a dargli una gioia speciale, gli scendo sulla pancia e m’inghiotto il cazzo. Lo tengo ben fermo con la sinistra, e gli faccio provare cosa sono capace di fare, come donna. Lui mugola per il piacere, finalmente anch’egli perde il controllo: adesso tocca a me prendermi cura del mio ragazzo. So cosa fare e glielo faccio bene! Farlo con la bocca è una delle cose più eccitanti e mio marito non si può lamentare, non so quante volte l’ho spompinato nella nostra vita. Glielo succhio per alcuni minuti e quando capisco che si avvicina al godimento, mi fermo e mi volto su un fianco, lasciandomi il mio ragazzo alle spalle. Con tranquillità e senza affannarsi, in quella posizione comoda, lui si accoccola dietro di me, e aiutandosi con le mani, mi cerca l’anfratto. Per aiutarlo, con l’avambraccio mi tengo su la coscia, così sono tutta aperta. Chiedo perdono al mondo… ma è meraviglioso! Mi si abbarbica addosso, mi tiene i seni, si stringe a me e fotte, piano e profondamente. Ancora pochi colpi e viene dentro, eiaculando a fiotti; pazzo di piacere, vibrando e pronunciando parole sconnesse. Scaricare il suo seme non basta ad abbassargli l’erezione: il cazzo sguazza in tutto quel liquido, il rumore acquoso e lubrico mi attanaglia. Sono colpevole, lo so, ma mentre lui ancora non si decide a fermarsi, gli vengo per l’ennesima volta sul cazzo. 
«12...891011»