La Profanazione
Data: 10/05/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: Giovanna Esse, Fonte: EroticiRacconti
... bianchi, sembrava non finire mai… ed io, là, immobilizzata dalla sorpresa; incapace di decidere subito quale sarebbe stata la cosa più giusta da fare. Quando si riprese e si accorse di me, si raggomitolò su se stesso in preda al panico. Non lo sgridai… non feci niente: dovevo essere, a mia volta, uno spettacolo. Ferma sulla porta, con gli occhi sgranati, con tutti i panni che mi erano caduti dalle mani, sparsi sul pavimento. L’imbarazzo più totale ebbe il sopravvento… tornai sui miei passi senza nemmeno accostare la porta. Quel giorno mi tenni pronta a rispondergli, qualunque cosa il mio ragazzo avesse detto a sua discolpa, ma lui non disse assolutamente niente; semplicemente, per quello e per i giorni successivi, fece del suo meglio per evitarmi. Soprattutto evitava accuratamente di guardarmi negli occhi, anche quando parlavamo tra di noi. Di quell’episodio non trovai mai l’occasione per parlare a mio marito. Il tempo passò ed io sperai che tutto fosse dimenticato, con la crescita e con le frequentazioni di un giovanotto. Il mio ragazzo era pieno di amici, simpatico e benvoluto. Questa per me era solo una grande gioia! Ma una mamma vede meglio di un gatto, naturalmente… Così mi accorsi che alcune cose continuavano a capitare, ma adesso non ero più una sprovveduta. Tenevo un certo controllo della situazione; mi ero addirittura preparata dei “discorsetti” ad hoc, da adoperare in caso di bisogno, per rimettere in riga quel mio ragazzo, un po’ troppo innamorato della sua mamma. ...
... E delle cose avvennero… Qualche volta si masturbava in camera sua; qualche volta sotto la doccia. Quando ci capitava di restare soli, a volte lasciava le porte socchiuse e non soffocava con troppo impegno i suoi mugolii e i suoi sospiri. Io lo controllavo discretamente, tenendomi pronta a rintuzzarlo, ma non accadeva niente di più, niente che giustificasse un mio intervento troppo drastico o crudele. E così, combattevo la mia piccola battaglia sempre con la stessa arma: l’indifferenza. L’altra cosa che capitava, e sempre quando eravamo soli, era collegata a una sua vecchia abitudine: con l’arrivo della stagione calda, andava in giro, quasi sempre, con addosso solo gli slip. Ora che era grande, in casa ci stava molto meno ma, in compenso, quando circolava in mutande, era sempre, immancabilmente e visibilmente, in stato di erezione. *** Una volta sì… una volta fui sul punto di intervenire sul serio, anche se non ero chiamata in causa direttamente. Una notte, in camera della sorella, i ragazzi, si masturbarono insieme, ognuno per sé, ma insieme. Probabilmente la conversazione che avevano tenuto era particolarmente eccitante… ma poi, lui si alzò e se ne andò in camera sua, senza nemmeno provarci a toccare sua sorella. Mi era difficile capire come comportarmi, ma mia figlia era grande e ci dicevamo tutto. Le parlai apertamente, un paio di giorni dopo… lei prima fece finta di niente, poi capì, e mi rassicurò. «Mamma, è stato solo un caso… una cosa nata dall’intimità che ci lega,» ...