1. La Profanazione


    Data: 10/05/2018, Categorie: Incesti Autore: Giovanna Esse, Fonte: EroticiRacconti

    ... il sistema migliore per abbracciarmi, per toccarmi, e non solo: mi viola i seni, se può farlo, o le cosce, o i piedi… sempre con una scusa, sempre approfittando di un sotterfugio, ma… amore mio, come potrei giudicarlo? Per me è lampante che, se fa così, non è per stuzzicarmi. Si nasconde sotto questi “mezzucci” perché non riesce, non resiste più. In tanti anni non si è ancora rassegnato… questo può significare una cosa sola: questo chiodo fisso, questo desiderio impuro ma incontrollabile gli starà rovinando la vita. Il mio ragazzo non è un maniaco. Non è uno sfigato; ha una vita serena, ha una bella ragazza vicino. Solo una bramosia più forte di una droga può ancora tenerlo legato alla sua vecchia madre. Una donna che adesso ha letteralmente il doppio dei suoi anni… non può essere attrazione; non può essere un’esigenza di sesso. Come un tarlo, questo desiderio malato se lo sta divorando il mio ragazzo. Ed io donna matura, esperta, spesso ritenuta persino saggia dai miei cari, non so trovare soluzione, non so dare spiegazione. In questa cucina lustra che mi ha vista sposa fedele per tanti anni, potrei consumare un atto orrendo! Mi sono decisa a muovere un primo, timido, passo per dare un segnale. Io ho trovato la sua traccia e sono certa che lui l’ha lasciata espressamente affinché la trovassi. Una settimana fa, i ragazzi sono stati a cena da noi. Alla fine della serata, tutti a casa; mio marito a letto, io da sola nel bagno, mi accingevo a far partire la lavatrice. Prendevo ...
    ... dalla cesta i panni asciutti e li passavo, uno per volta nel cestello, pronta a far partire il ciclo dei colorati. Mi sono accorta di avere le mani imbrattate, ma non era acqua, sembrava più sapone… strano. Spontaneamente feci il gesto che ogni donna avrebbe eseguito: portai le dita sotto il naso per sentire l’odore e… rabbrividii. Non potevo sbagliarmi, la mia mano era sporca di sperma. La scoperta fu talmente sorprendente e improvvisa che la prima sensazione che provai fu di repulsione. Mi ripresi e cercai di ragionare... Com’era possibile? Da dove proveniva quella roba? Di certo era stata deposta da poco, infatti era ancora liquida, un po’ collosa. Con molte precauzioni tirai fuori, uno per uno, i panni appena caricati. La sborrata, copiosa, era stata perpetrata in un paio di mutande: le mie, le nere. Erano piene, sporche di bianco. Non avevo alcun dubbio su chi fosse il colpevole. In quel momento il sangue mi salì alla testa, pensai mille cose, mille reazioni possibili. Lo chiamavo? Aspettavo il giorno dopo per essere sola? E cosa gli avrei detto? Ecco, lo sapevo, solo due parole… e ci saremmo capiti! “Ma sei impazzito!?” oppure qualcosa tipo, “Ebbene? Cosa credi di fare?” Ma il giorno dopo ero bloccata. Mi sentivo debole, inutile, indifesa e, soprattutto non avevo idea di come comportarmi. Così, son passati i giorni, le emozioni non sono cambiate, affollando la mia mente, congelando la mia capacità di decidere, e così siamo arrivati a questo! Oggi era il giorno propizio, ...
«12...456...11»