questo è per dirti che sono tornato.
Data: 10/05/2018,
Categorie:
Etero
Dominazione / BDSM
Autore: DonnaCamaleonte
... delle mollette a me parve di perdere l�equilibrio e mi sentii quasi mancare. Ma mi feci forza, e sostenni lo sguardo. �Non ci sono solo mancanze, mio signore�, provai a sussurrare quando fui in grado di articolare parola. �Vedremo. Intanto, voglio darti il ben tornata�. Mi prese per i fianchi e mi fece accomodare sul tavolo che si trova al centro del garage. Mi fece sedere sollevandomi da terra e allargando con forza le mie ginocchia. Tirò su l�orlo della gonna e guardò che cosa avevo tra le gambe. Le 4 mollette erano lì, fisse alle grandi e alle piccole labbra, lucenti di umori. Si avvicinò con la testa e lo sentii respirare profondamente e poi, senza preavviso, staccare una delle 4 mollette. Sentii il sangue rifluire all�improvviso e un dolore acuto pervadere la mia intimità. Lo stesso trattamento fu riservato alle altre tre mollette, in un tempo che a me parve infinito. Più il dolore era acuto, più mi rendevo conto di essere un lago. Lui se ne rese conto e mi fece sdraiare sul tavolo, ordinandomi di tenere divaricate le gambe. Quella posizione mi eccitava moltissimo: si avvicinò alla mia intimità con la punta della lingua raccogliendo il nettare che colava dalle mie gambe. �Vedo che ti sono mancato� ...
... molto bene�. Io avrei voluto muovermi, agitarmi, fremere dal piacere di quel contatto ma non potevo. Dovevo imparare a stare ferma. Il mio signore alternava colpi rapidi con la lingua a leccate lente e profonde. Io ero in estasi. Poi, con un dito, mi penetrò all�improvviso, scivolando nel mio accesso più profondo. Portò quel dito alla mia bocca, chiedendomi di succhiarlo, per poi penetrarmi ancora. E ancora. Io non sarei stata in grado di resistere ancora a lungo e lui se ne accorse. Fu allora che, con il dito che frugava nella mia intimità, avvicinò anche la sua bocca alle mie labbra inferiori, colpendo il mio clitoride con la sua lingua. Fu un orgasmo che non potei arrestare. Mi scosse nel profondo, dalla punta dei piedi. Mi chiese di gridare e io gridai per il piacere, per il godimento, per quell�esplosione di sensi troppo a lungo repressa. Fu un�esplosione vera, visto che anche il tavolo si bagnò di me. Non so dire quanto durò ma a me sembrò un tempo lunghissimo. Il mio corpo praticamente nudo e violato giaceva molle sul tavolo del garage, mentre gli occhi del mio signore non abbandonavano neppure per un momento i miei.�Questo è stato per dirti che sono tornato. E che da ora in poi si fa sul serio�.