1. io e l'autista del bus!


    Data: 11/05/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Soundserio

    ... caramella gommosa, in particolare una goleador, quelle lunghe al gusto di fragola che si possono sia mangiare subito oppure godere a succhiare. A metà viaggio continuai a mangiare caramelle per catturare l’attenzione di quell’uomo che di tanto in tanto guardava dietro dallo specchietto retrovisore interno, più che mangiare le caramelle, le degustavo succhiandole, le infilavo tutte in bocca e poi con una mano le tiravo fuori piano piano per poi rinfilarle tutte in bocca, ovviamente una ad una. Per un secondo però, provai un attimo di vergogna quando notai che l’autista mi guardava. Io non distoglievo lo sguardo dal suo, ma essendo un bravo ragazzo, riservato e timido nonostante le particolari fantasie private, mi imbarazzavo e mi veniva il panico pensando ad una possibile strana reazione dell’uomo. Ma pochi secondi dopo ricominciavo a succhiare lentamente e guardare dentro lo specchietto aspettando ancora una volta lo sguardo dell’uomo, che durante il lungo tragitto, arrivo per circa sette/otto volte. Era curioso? Interessato? Infastidito e schifato?!? Non lo so, ma la cosa mi provocava una eccitazione non indifferente, speravo fermasse il bus e mi raggiungesse dietro senza dire niente e tirandolo fuori, in piedi davanti a me ,mi facesse segno di spompinarlo. Ma niente, tutto ciò erano solo mie fantasie.
    
    Alla fermata, oramai rimasto solo sul bus, provavo un po’ di imbarazzo perché per scendere dovevo passare di fianco a quell’uomo che mi guardava mentre succhiavo quelle ...
    ... caramelle come se fossero piselli. Decisi cosi di prendere il telefono in mano e fingere una chiamata. Mi avvicinai facendo finta di niente, arrivai sulla porta e salutai l’autista con un “Arrivederci, grazie”. Mentre scendevo le scale °°Colpo di genio°° “Si, alle undici vado a prendere un caffè all’American”, dissi ad alta voce tanto da farmi sentire dall’uomo. Volevo provare, mettere alla prova l’uomo, se lo avevo incuriosito al punto tale da trovarlo al bar American.
    
    Ore 11:00
    
    Faccio il mio ingresso al bar, dell’uomo nessuna traccia. Deluso scelsi un tavolino dove sedermi, era praticamente deserto vista l’ora e visto il caldo. Ordinai un caffè e una minerale. Mentre sfogliavo il giornale, fingendo di essere interessato, attendevo, ma alle 11:15 ancora niente. Qualche minuto dopo, appena decisi di alzarmi e andar via, fece il suo ingresso lui, l’autista, da solo e con addosso un paio di occhiali da sole che levò subito appena dentro. “Buongiorno” disse entrando, mi vide e fece un cenno con la testa con un sorriso per salutarmi, come per dire che ci rivedevamo. Si avvicinò al bancone e ordinò stando li in piedi. Io sono di spalle non posso vederlo o lanciare sguardi, cambiare sedia e posizione mi sembra troppo eccessivo ed evidente, cosi affondo ancora i miei occhi sul giornale quando ad un certo punto sento da dietro : “Posso dopo?” indicando il quotidiano. Voltandomi feci un gran sorriso rispondendo “Certo, anzi se vuole anche ora. Tanto ho finito!”. L’uomo si accostò ...