1. io e l'autista del bus!


    Data: 11/05/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Soundserio

    ... al tavolino dicendo “Mi interessa sapere cosa dice della partita di ieri sera” e si sedette prendendo il giornale. Rimasi un po’ spiazzato, ma eccitatissimo, sentivo anche il suo profumo, Dio che bell’uomo.
    
    Sapendo che la partita si fosse concluse con un 2 a 2 dopo una gran rivalità in campo tra le due squadre, finsi di interessarmi dicendo “E’ stata una gran bella partita sofferta da entrambe le parti!” e lui annuì. Chiuse il giornale e mi ringrazio. Si alzò e si diresse alla cassa, una delusione, una chance buttata via ma non avrei potuto far di meglio. Mentre mi imbambolavo di pensieri e delusioni sentii dire: “Anche il caffè del ragazzo”. L’uomo mi stava offrendo il caffè, cosi incredulo e con un sorriso che ritornò su in meno di 5 secondi, mi voltai e dissi : “No, ma si figuri, anzi pago io il suo” ma lui insistette, allora anch’io lo invitai a bere un’altra cosa e dopo un po’ lui cedette fino a ritrovarci nel tavolino a bere due amari. Iniziammo a chiacchierare del più e del meno, di dove eravamo, cosa facevamo nella vita ect ect. Tra le mie curiosità sul suo lavoro gli domandai se aveva un posto in città o un parente dove pranzare solitamente, ma la risposta fu negativa e mi disse: “Ognuno di noi è libero di fare ciò che vuole, la partenza è nel primo pomeriggio delle 17. Io solitamente mangio un panino in qualche centro commerciale e dopo attendo che arrivino le 17 se non ho commissioni da fare.” Colsi l’occasione subito e allora lo invitai a casa per un piatto di ...
    ... pasta, tanto ero solo, i miei coinquilini erano tutti andati via per l’estate. Non potevo non osare in quelle circostanze. Lui ovviamente declinò subito l’invito ma dopo la mia insistenza cedette e riuscii a portarmelo a casa.
    
    A casa lo feci accomodare sul divano della cucina, accesi il televisore, per evitare silenzi imbarazzanti, ed iniziammo a chiacchierare mentre preparavo le pentole e le padelle. Gli offrii una birra fresca e mi sedetti sul divano accanto. Ero imbarazzatissimo, avevo paura di fare un passo falso e rovinare tutto. Dentro di me sentivo che lui era curioso, ma non capivo se fosse una mia sola impressione o se cosi fosse realmente.
    
    “Certo che l’estate in città non è il massimo, soprattutto se si è soli a casa.” Disse l’autista, io sorrisi e
    
    “Bè diciamo di si, ma non è poi cosi noiosa se ci si organizza a far qualcosa soprattutto quando gli inquilini non sono in casa. Quando il gatto non c’è i topi ballano. Posso fare qualsiasi tipo di baldoria che voglio, invitare a casa chi voglio e muovermi per la casa senza preoccuparmi che ci sia altra gente. Ci sono i pro e i contro. “
    
    “Comunque piacere, io sono Franco, parliamo da non so quanto e ancora non ci siamo presentati.” Aggiunsi.
    
    Lui si scusò “Hai ragione, che maleducato ma non mi è passato per la testa, io sono Sebastiano comunque, piacere mio.”
    
    Sorrisi imbarazzato, avrei voluto baciarlo, era cosi sbadatamente carino come uomo. Avrei voluto che da un momento all’altro lo tirasse fuori e mi ...