1. Goddess la thailandese


    Data: 13/05/2018, Categorie: Trans Autore: Bigcock2013, Fonte: Annunci69

    ... Ho iniziato da un mese la cura ormonale, quindi ciò che vedi è tutto dono di madre natura, ho un fisico quasi da ragazza, ma sotto sono maschio, ma tranquillo lo sai come siamo noi dell'est. Neanche si vede il mio cosino.
    
    Io: scoppiando a ridere - sei bellissima così e molto sexy. A che ora vieni oggi pomeriggio?
    
    Mark: per le 16:00 va bene?
    
    Io: sì certo.
    
    Mark: dove vivi di preciso?
    
    Io: sui navigli, in via Ludovico il Moro. Scendi all'ultima fermata della via che ti vengo a prendere io.
    
    Ci scambiammo i cell. E ci salutammo.
    
    Andai a comprare subito preservativi e lubrificante, non si sa mai ci scappava qualcosa già al primo incontro.
    
    Quella mattinata la passai a depilarmi le parti intime, togliere qualche pelo in più dalle spalle, feci un po' di esercizi fisici per aumentare un po' la muscolatura, pranzo leggero per non appesantirmi, ed erano già le 15:00 e Mark mi scriveva " sono già sulla metro Maciacchini sono uscito di casa, appena arrivo a Romolo ti chiamo". Mi chiamó appena arrivò a Romolo per avvisarmi che stava prendendo il bus e che sarebbe arrivato a breve. Quindi io bello profumato e ben vestito con polo lacoste blu, jeans, e scarpa lacoste bianca, misi gli occhiali e mi fiondai alla fermata dove sarebbe arrivato Mark. Qualche minuto e vidi arrivare il pullman. Scesero un pò di persone e alla fine vidi Mark. Grande occhiale leopardato da ragazza, capelli lisci che luccicavano col sole e volavano col vento, foulard al collo, t-shirt gialla ...
    ... aderente con qualche strappo, jeans bianco attillato alla caviglia, e un paio di sandaletti che non capivo se erano maschili o femminili, ma lasciavano intravedere la caviglia e il piede fine e piccolo. Una piccola checca insomma, non era neanche tanto alto a malapena arrivava al metro e sessanta. Ci salutammo presentazioni e andammo verso casa mia. Poche parole durante il percorso, anche perché avevo paura che ci incontrasse qualcuno che conoscevo. Ma era solo una mia fissazione, perché era da pochi mesi che vivevo in quella casa, quindi non conoscevo nessuno, a parte i padroni di casa, che erano due bravi signori anziani, la vicina del piano di sopra che era sempre con i figli nell'atrio della casa come un cane di caccia. Arrivati davanti casa dissi a Mark di aspettare prima di entrare in modo che mi fossi accertato che non ci fosse la signora con i figli. Vidi che non c'era nessuno e salimmo subito a casa mia. Ohhh finalmente a casa.
    
    Mark: che bel bilocale che hai, è tutto nuovo.
    
    Io: si peró pago 500€ al mese e non sono tanto vicino dal centro, peró va bene così.
    
    Preparai il caffè ci sedemmo a tavola chiacchierammo del più e del meno. Finito il caffè Mark prese le tazzine per metterle sul lavello, ma una gli cadde addosso e qualche goccia macchió i suoi jean bianchi.
    
    Mark: o cazzo i jeans bianchi. E ora come faccio. Li posso lavare qui con un panno umido e li metto ad asciugare? Tanto staremo qualche ora insieme e si possono asciugare e poi nella borsa ho anche un ...