1. L'insegnate - 1


    Data: 14/05/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Michelemike1961

    Ciò che state per leggere si basa su fatti realmente accaduti a chi narra. Va tuttavia precisato che le situazioni, per quanto vissute in prima persona e sostanzialmente nei modi descitti, sono anche state elaborate e rese in taluni punti più intense di quanto in realtà si svolsero all’epoca dei fatti. I nomi dei personaggi non sono quelli reali. Qualcuno una volta disse che la vita è una specie di stagno nel quale ogni tanto il destino butta un sasso creando una serie di onde che rompono la placida immobilità dell’acqua, a seconda che si tratti di un ciottolo o di una pietra pesantissima le conseguenze sono più o meno consistenti e più o meno difficili da dimenticare. Quella domenica di luglio del 1985 nel mio stagno Carlo gettò un vero e proprio macigno… Saremmo dovuti andare in due, Carlo e io, ma lui all’ultimo momento ci aveva ripensato, non aveva voglia e poi, tutto sommato, a lui Domenico Federi non era mai stato particolarmente simpatico. Non capivo francamente perché, se entrambi ormai, a soli 18 anni, parlavamo benissimo inglese lo dovevamo a lui che tutte le domeniche ci faceva, privatamente, tre ore di lezione. Domenico era all’epoca un uomo di 46 anni, un bell’uomo, alto, longilineo, con un bel profilo greco, occhi neri e corti capelli ricci che contornavano un viso mascolino e sempre abbronzato. Era stato un dirigente dell’ufficio britannico per il turismo e a 40 anni, grazie a un’eredità parecchio consistente, si era ritirato nelle colline sopra la cittadina ...
    ... dove Carlo e io vivevamo e a prezzi assolutamente simbolici dava lezioni private di inglese e francese, lingue che parlava perfettamente. Carlo e io avevamo cominciato ad andare da lui quando eravamo ancora in prima liceo ed ora che stavamo per inscriverci all’Università e quindi non avremmo avuto più modo e tempo di proseguire, avevamo deciso di andarlo a salutare e portargli un regalo. Come detto Carlo alla fine mi aveva dato buca e così, alle due di quel caldo pomeriggio di luglio ero solo io che sulla mia Vespa percorrevo la stretta strada che portava alla villetta isolata dove viveva Domenico. All’epoca io ero un ragazzo timidissimo e non avevo mai avuto una ragazza. Non perché fossi brutto, anzi, ero un bel morettino dai lineamenti regolari e un viso gradevole illuminato dai miei splendidi occhi verdi. Era di altezza media e di muscolatura tonica, praticavo a livello nazionale juniores uno sport parecchio duro e faticoso che, oltre ad aver contribuito a formarmi il fisico, mi obbligava anche a depilarmi completamente. Non che fossi particolarmente peloso, ma per questioni che non è necessario approfondire, per praticare quello sport i peli dovevano essere completamente assenti, a parte, ovviamente, quelli dell’inguine. Questa descrizione un po’ noiosa era però necessaria per farvi meglio comprendere cosa sto per raccontarvi. Un’ultima notazione; Carlo era convinto che Domenico fosse un finocchio, non si spiegava come un uomo di quel genere e pure benestante non avesse una ...
«1234»