1. La casa di campagna 2


    Data: 16/05/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: PassPa

    ... prima volta in primo piano il suo cazzo. Se mi era sembrato grosso quello di Vittorio, questo era veramente impressionante. Non era solo lungo, ma era veramente grosso di circonferenza. Mi disse di prenderlo in mano e mi ci vollero tutte e due le mani per prenderlo. Ma la cosa impressionante era la durezza che nonostante la lunghezza e la grossezza aveva raggiunto. Mi disse di cominciare a leccarlo “Leccalo, come se leccassi un gelato. Dal basso verso la punta. Ecco, così brava”. Lo leccavo e sapeva di piscio, e ancora una volta la cosa mi eccitava. Lo leccai per un po’, poi mi fermò e cominciò ad infilarmelo dentro la bocca. Per quanto allargassi la bocca non era facile. Ma lui cercava di farlo arrivare più in fondo che poteva. Ne fece entrare una metà, e cominciò a scoparmi, tenendomi ferma la testa e guardandomi in faccia. Vedevo la goduria nei suoi occhi e mi piaceva che ero io a farlo godere.
    
    In effetti quest’uomo era molto più rude e violento di Vittorio, e pensai per un istante cosa sarebbe stato essere nelle mani di tutti e due insieme. Ma il pensiero decisi di lasciarlo perdere e di godermi il momento. Magari ci sarebbe stata un’altra occasione…..
    
    Cesare accelerò la scopata nella mia bocca, anche grazie alla saliva che producevo oltre quella che avevo già da prima. Ad un certo punto mi disse “Preparati, rilassa la gola e ingoia tutto, altrimenti poi ti faccio vedere….”. Un urlo animalesco mi ...
    ... annunciò l’arrivo della sua sborrata. Allontanò un poco il cazzone e cominciò a sborrare a ripetizione sperma bianco e molto denso che mi entrava in bocca, depositandosi sulla lingua. Il sapore era molto acre, ma sapevo che dovevo ingoiare, anche per non affogare. E allora mi concentrai e leccavo e ingoiavo, mentre lui continuava a sborrare senza sosta. Fu tanta la sborra che uscì da quel cazzone. Non so dire quanta, ma mi sembrò un’infinità. Io ingoiavo e ingoiavo e lui continuava a sborrare. Gridava quasi mentre lo faceva, e mi teneva la testa ferma. Mi possedeva, era vero.
    
    Finalmente sembrò che la sborra finisse, ma il cazzo, naturalmente era sempre durissimo. Tolse il cazzone dalla bocca e mi guardò. Mi prese nuovamente di peso e sentii la sua potenza fisica di maschio dominante a cui mi ero abbandonato. Mi portò fuori, nel magazzino dove c’era un materasso, evidentemente era dove dormiva lui.
    
    Mi buttò sopra e si spogliò completamente. Era magnifico vederlo nudo, con il cazzo ancora duro e lungo. Mi mise a pancia in giù e si distese sopra di me infilando il cazzo tra le mie gambe che teneva strette tra le sue. Sentii il suo peso su di me. Mi disse “Ora dormiamo un po’. Poi proviamo un altro gioco…… magari nel frattempo arriva Vittorio!”. Dopo un poco sentii che il peso aumentava e che il respiro si faceva robusto. Si era addormentato su di me, e io chiusi gli occhi godendomi quella situazione……. (continua)
    
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