1. Mi hai scoperta


    Data: 16/05/2018, Categorie: Etero Autore: Astarte, Fonte: RaccontiMilu

    ... bocca asciutta riuscii ad articolare poche parole: - Potrei parlarti? - chiesi indicando con un cenno del capo un arco che segnava l�ingresso ad una vietta che si affacciava sulla calle. L'uomo si guardò un attimo attorno, poi annuì, con il sorriso provocatorio di nuovo sulle labbra. Mi mise una mano sulla schiena e mi spinse delicatamente ma con decisione nella vietta che ci avrebbe offerto un minimo di privacy. Dimmi tutto, brunetta. - mi invitò, sovrastandomi con la sua altezza, intimidendomi con quel corpo non giovane ma imponente. Mi morsi il labbro inferiore, incapace di trovare le parole giuste, poi gli presi una mano e la posai sul mio seno, sperando che quel gesto rendesse superflua ogni spiegazione. Così, quasi senza che me ne rendessi conto, le mani che mi accarezzavano divennero due, abbassarono imperiose lo scollo dell�abito che indossavo e la stoffa leggera, quasi impalpabile, delle coppe del reggiseno, così che lo sconosciuto potesse pizzicarmi i capezzoli. Sospirai appoggiandomi contro il muro, gettai il capo all'indietro, arrendendomi mentre lo sconosciuto mi accarezzava i seni con tanta irruenza da renderli doloranti. - Lo sapevo. - mormorava mentre con le labbra e con i denti mordicchiava e succhiava la pelle del mio collo e delle spalle, - Ero certo che anche tu fossi una puttanella vogliosa... Lo sei, vero? - Io riuscii solo ad annuire, troppo eccitata dalla situazione, troppo concentrata su quello che le sua mani stavano facendo. Il mio cervello si era ...
    ... spento, era la mia voglia a comandarmi. - Dillo, avanti, voglio sentirti dire che sei una putanella...- mi chiese prima di leccarmi un capezzolo, - Dillo.- ordinò, per poi chiudere le labbra sul capezzolo e succhiare con forza. - Sono una puttanella. - ammisi, mi sentivo bruciare, il calore tra le gambe mi aveva invasa, sentivo ogni muscolo tendersi alla ricerca del corpo di lui. - Sono una puttana. - ribadii, prendendo una delle sue mani e portandomela alle labbra, - Sono una troia. - aggiunsi leccandogli il palmo della mano, poi presi a succhiargli le dita, una per volta, bagnandole con la mia saliva, lasciandole scivolare sulla mia lingua. - Sì, una bella troia. - disse allontanando le dita dalle mie labbra, lasciandomi a bocca vuota, folle di desiderio, - Scommetto che sei bagnata. - disse sollevando l�abito che indossavo e infilando la mano sotto le mie mutandine, trovando la mia fica liscia e umida. - Sì che lo sei. - esultò, infilando le dita tra le labbra della mia micetta, immergendosi nei miei umori. - Sì, sì. - mugolai, oramai senza riuscire più a controllarmi, vogliosa solo di sentire tra le gambe qualcosa in più di quelle ruvide carezze, - Ti prego, ti prego...- ripetei, muovendo il bacino per andare incontro alla sua mano. - Per cosa mi stai pregando, dillo cosa vuoi...- mi chiese, mentre con la mano libera scivolava lungo i miei fianchi e andava a strizzarmi le natiche sode, - Vuoi che ti riempia la fica? E' questo che vuoi? - - Sì, &egrave questo... Riempimi. - ...