1. Mi hai scoperta


    Data: 16/05/2018, Categorie: Etero Autore: Astarte, Fonte: RaccontiMilu

    ... dissi ad alta voce, incurante del fatto che eravamo esposti alla curiosità di occhi indiscreti. - Tutte uguali voi donne. - disse soddisfatto, infilandomi con facilità le larghe dita nella fica, muovendole in ogni direzione, mentre con il pollice mi accarezzava rude il clitoride che era oramai un bottoncino rovente, - Tutte puttane.- - Sì, più a fondo, più forte! - lo supplicai, mentre istintivamente cercavo di farmi penetrare il più possibile a fondo dalle sue dita, - Di più, di più! - mugolai, senza sosta, fino a quando non arrivai ad uno degli orgasmi più belli che avessi mai provato, un orgasmo così forte da lasciarmi quasi istupidita. - Brava piccola. - si complimentò lui, sfilando le dita dalla mia fica e osservandole lucide di umori, - Ora, da brava, ricambia il favore. - disse slacciandosi i pantaloni e liberando un cazzo di notevoli dimensioni che sembrava puntare verso il mio volto, - Dammi la mano. - ordinò, portandola a chiudersi attorno alla sua asta, - Muovila. - continuò, le sue dita sopra le mie, a dettarmi il ritmo della sega, - Così, brava. Non ne potevo più... ...
    ... Rischiavo di venirmi nei pantaloni. Dammi anche l'altra mano... Mettila qui. - disse poggiando l'altra mia mano sulle sue palle, - Accarezzami. - disse, aspettando che io ubbidissi, come una bambola privata di ogni volontà. Per stare più comoda mi inginocchiai sul selciato e presi a segarlo con foga. - Dai che ci sono, sto per venire... Eccomi...- disse, per poi schizzare il suo seme tra le mie dita e sul mio volto. - Non sprecarlo, troietta. - aggiunse immediatamente, prendendomi la mano e portandomela alla bocca, - Lecca. - disse mentre si rimetteva il cazzo nei pantaloni e si metteva in ordine. Io ubbidii, leccai le dita e poi raccolsi come potevo gli schizzi che mi avevano coperto il volto.- Si &egrave fatto tardi. - disse guardandosi attorno, - Ma ti aspetto qui domani mattina... Ti do il resto. - Annuii, cercando di rimettere in ordine il mio vestitino, rendendomi improvvisamente conto di come dovevo apparire agli occhi di un passante, il volto stravolto dal piacere, i grossi seni nudi e arrossati e le mutandine calate che lasciavano scoperti la mia figa e il mio culetto. 
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