Avventura in mansarda - Racconti Erotici

Avventura in mansarda

Sette piani a piedi, certo che Renè e Antonella potevano cercare un'altro appartamento, magari con ascensore. Mancano ancora due piani, ho il fiatone, ancora un po' e ce l'ho fatta. Finalmente, non ce la faccio più, suono il campanello. Non si sente niente, cazzo, vuoi vedere che ho fatto tutte ste scale per niente? No ecco, sento dei rumori, si ci siamo. Mi apre Raffa in pigiama.

“Ciao Raffa, che ti ho svegliata?”

“Ciao Robby, se cerchi Antonella e Renè sono andati a Firenze per il fine settimana, sono partiti stamattina. ”

“Scusami, avevo accompagnato Marika in facoltà, dato che ne ha per tutta la mattina, sono venuto a fare un giro, non sapevo che sarebbero andati via.”

Mi da un bacio sulla guancia.

“Tranquillo Robby, non mi hai svegliata, stavo andando a farmi la doccia.”

“Va bene dai ti lascio andare a fare la doccia in santa pace, torno un'altra volta.”

“Dai entra che facciamo due chiacchiere. Sul tavolo c'è del fumo preparati una canna se vuoi, nel frigo c'è del vino, poi che te lo dico a fare ormai sei di casa. Metti della musica, torno subito.”

“Ok, buona idea, una canna a quest'ora è l'ideale!”

Si chiude in bagno, sento l'acqua scorrere. È veramente una bella fica Raffa, certo che la prima volta che l'ho vista, tutto avevo pensato meno che fosse un ragazzo. Ho ancora la sua immagine stampata in mente, la sua silhouette contro una finestra, capelli lunghi e fisico perfetto. Non avevo capito subito che non si trattava di una ...

... ragazza.

“Robby scusa, mi porti l'accappatoio per favore, l'ho dimenticato, è lì sul letto!”

“Arrivo.”

Si affaccia sulla porta del bagno, gli passo l'accappatoio.

Torno in camera di Raffa, sento l'acqua della doccia che scorre, passo davanti la camera di Renè e di Antonella. Il letto è tutto in disordine, come al solito. Mi fa effetto pensare che lì sopra ci abbiamo scopato tutti e tre insieme solo pochi giorni fa. Mi sdraio sul letto di Raffa, i sette piani si fanno sentire. Mi preparo una canna. Chiudo gli occhi, l'atmosfera è rilassante, penombra e musica jazz. Non la sento arrivare, sento il suo profumo.

“Allora Robby, come stai? Vuoi bere qualcosa?”

“Si, grazie, sto bene, un pò affannato per le scale!”

“Allora rilassati torno subito.”

Esce dalla camera, lascia scivolare di dosso l'accappatoio, secondo me l'ha fatto apposta, rimane completamente nuda, sculetta provocatoriamente. Cazzo però ha un bel corpo, sembra veramente una donna, ha anche un discreto arnese tra le gambe. Torna con la bottiglia di vino, si mette gli slip e viene a sedersi vicino a me.

“Aprila tu, allora, come mai questa sorpresa? Dove hai lasciato Marika?”

“E' in facoltà! Sai ne avrà per un po' e non mi andava di girare a vuoto.”

“Hai fatto bene!”

“E tu che mi racconti? Stai sempre con quel ragazzo? Come si chiama?”

“Viktor, si sto con lui. Dovevamo vederci ma non risponde al telefono, chissà dove cazzo è?”

Ho la sua mano sulla coscia, che faccio? Mi sta provocando, mi sto ...