Il sogno di marta
Data: 19/05/2018,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: liveinparis
... bagnata. Iniziammo a prendere il sole con la travolgente consapevolezza degli sguardi puntati su di noi. Quasi all’improvviso ci ritrovammo vicino l’uomo della coppia che avevamo accanto che, con molta educazione, si rivolse a Marta in un italiano stentato: “signora le devo far notare che questa è una spiaggia nudista. Ci sono delle regole e non è consentito indossare costumi, se non è convinta delle sue scelte la prego di spostarsi”. Marta, senza proferire parola, guardò l’uomo negli occhi e si sfilò con lentezza gli slip per poi sfiorarsi leggermente la fica con un gesto impercettibile della mano che tornava su lentamente. “Così può andare bene?”. L’uomo non riusciva a distogliere gli occhi dalla leggera peluria sulla fica ormai gonfia di Marta ed il suo cazzo iniziò lentamente a indurirsi. “Benissimo grazie” si affrettò a dire, tornando velocemente al proprio posto, visibilmente imbarazzato dal turgore inaspettato del proprio uccello. Marta aveva visto quel bel cazzo, tozzo e reclinato, reagire subito al suo corpo nudo, giusto quel poco che serve a far uscire la cappella dalla pelle che la ricopre. “Ho la fica che mi sta gocciolando” mi sussurrò all’orecchio, girandosi su di un fianco nella direzione della coppia. Mi girai anch’io e senza nemmeno dover spingere la penetrai dolcemente. Con il mio membro duro tra le gambe e le mie mani che le accarezzavano da davanti, lei girò un poco la testa ed iniziò a raccontarmi come si sarebbe immaginata una scopata con quello ...
... sconosciuto, dettagliando per filo e per segno quello che avrebbe fatto a quel cazzo ben attrezzato che aveva davanti poco prima. Io facevo altrettanto, fissando la donna e confessando a Marta quanto avrei inculato volentieri quella bella signora, senza nemmeno conoscere il suo nome, sotto gli occhi attenti del marito. Stavo penetrando Marta molto lentamente, apprezzando tutto il calore della sua fica: era come infilare il cazzo in un panetto di burro caldo. Anche i due poco più in la avevano capito la situazione, perdendo ogni tipo di inibizione iniziale e si erano seduti a gambe larghe proprio verso di noi. La donna stava segando con forza il cazzo dell’uomo mentre si infilava le dita dell’altra mano dentro la sua grossa fica bionda e pelosa. Devo riconoscere che l’uomo aveva ora un bel cazzo turgido che da lontano sembrava davvero di notevoli dimensioni. Marta non faceva che fissarlo, continuando a ripetermi di quanto lo avrebbe voluto volentieri dentro di se, magari assieme al mio. L’eccitazione era troppo forte e decisi di alzarmi. Presi Marta per mano e ci dirigemmo verso la pineta, passando accanto alla coppia di sconosciuti. Ci seguirono immediatamente e Marta non perse tempo. Accucciandosi tra i pini prese dolcemente le palle dell’uomo con la mano destra per poi infilarsi in bocca quel cazzo enorme, aiutata dalla sinistra. Lo leccava e lo baciava voluttuosa mentre lui godeva pronunciando parole che non riuscivo a capire. La moglie decise di fare lo stesso con me. Incontravo ...