1. Finalmente...


    Data: 20/05/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Stellapergioco, Fonte: RaccontiMilu

    ... di sovrastare la musica.�Quel tipo laggiù, per capire se mi può piacere�, scherzò lei. Le mancava il respiro quando lui la guardava così.�E ti può piacere?�, gli occhi piantati nei suoi, senza darle scampo.�Mah�&egrave un po�bassino� A me piacciono gli uomini alti��. Sorrise, cercando di nascondere l�imbarazzo.�Quanto dovrebbe essere alto? Così andrebbe bene?�. E si fece avanti. Troppo avanti. Il viso a pochi centimetri dal suo, i corpi così vicini da sentire distintamente il suo profumo.Lei deglutì vistosamente e annuì appena, incapace di muoversi. Lui si avvicinò ancora e le disse qualcosa all�orecchio che lei non capì, perché quando sentì il suo respiro sul collo, tutta la sua attenzione si concentrò tra le sue gambe: era eccitata da morire. Una voce nella sua testa le ordinò �Vattene ora, oppure lo baci�.Fece un passò indietro, un mezzo sorriso, si girò e si allontanò rapidamente. La testa vuota, gli occhi sbarrati e il perizoma umido.Non ricordava quasi nulla del tragitto verso casa. Sdraiata nel letto aveva continuato a dirsi �Sei una stupida. Ma come puoi pensare una cosa del genere? &egrave tutto nella tua testa. Lui ti vede appena�&egrave tutto nella tua testa. Tutto nella tua testa.�.Scoppiò a ridere da sola. �Già, tutto nella mia testa�. Peccato che qualche settimana dopo uno scambio di messaggi le avesse mostrato che in realtà non era proprio così. Lui la voleva. La voleva davvero. Non riusciva a non pensarlo senza sentire il desiderio che si impossessava del ...
    ... suo corpo e della sua mente. La schiena si inarcò per un brivido. La lingua accarezzò le labbra. Gli occhi si chiusero ad immaginare quello che da lì a poco sarebbe successo. Quello di cui, per tutto il giorno, aveva sentito un bisogno viscerale. Si erano tormentati a vicenda per ore, a scuola. Sguardi lascivi, battute maliziose, respiri accentuati, sfioramenti leggeri. Nessuno dei loro compagni sapeva e mai avrebbe dovuto sapere nulla. Far finta di niente quando il tuo unico desiderio &egrave aprire le gambe e godere &egrave una tortura inimmaginabile.Il citofono. Un suono breve seguito dal �Chi &egrave?� di rito. Un �Io� pronunciato con sicurezza e un �Quarto piano� strozzato dall�eccitazione. Uno sguardo veloce allo specchio: le autoreggenti di pizzo si intravedevano sotto al vestito nero�che sperava le sarebbe durato addosso per poco.Aprì la porta d�ingresso e lui era lì. Il suo sguardo la accarezzò rapido facendola sentire desiderata come poche altre volte nella sua vita, poi tornò ai suoi occhi. Senza una parola, la spinse dentro casa e cercò la sua bocca. Mentre le labbra si incontravano per la prima volta lui sussurrò �Finalmente�� e la fece appoggiare al muro. Le mani scorrevano sul corpo di lei frenetiche, ma allo stesso tempo metodiche e consapevoli dell�obiettivo che volevano raggiungere. Lei ringraziò mentalmente di essere appoggiata al muro, perché sapeva che le gambe non l�avrebbero retta. Si baciarono per qualche secondo o per qualche minuto, non avrebbe saputo ...
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