Un reggiseno troppo largo 2
Data: 11/09/2017,
Categorie:
Tradimenti
Autore: forrestsherman, Fonte: Annunci69
Il giorno dopo si trovarono nella hall dell’albergo, come se nulla fosse stato e andarono al cantiere a fare il lavoro per cui erano andati in quel posto indimenticabile , e senza mai accennare a quello che avevano fatto in spiaggia, ma il fuoco ardeva, e poi, alla sera...
Lei entra nella camera , si toglie il tailleur grigio, la camicetta, si sdraia con reggiseno, mutandine e calze autoreggenti sul letto, insoddisfatta. Allarga le gambe, pensando quello che aveva fatto in spiaggia, alla sensazione del cazzo di lui così gonfio, ai suoi spruzzi, al sapore della sua sborra, alla collosità da deglutire, alla figa che le si liquefaceva sotto le dita, alla pisciata che le era scappata dentro il costume, all’orgasmo provato, e ora al senso di vuoto che sentiva nella pancia. Ripensò a quella volta del bondage, si rivide stravolta dagli orgasmi, pensava “..sono un filo perversa…ebbene non ci posso fare niente... è così..”
Il suo fidanzato artista, un pomeriggio, l’aveva legata stretta con una corda attorno ai seni, che poi si incrociava dietro la schiena, scendeva tra i glutei e risaliva dividendosi sulla figa, in modo che il clitoride restava schiacciato e prominente, indifeso. E le grandi labbra aperte fino a lasciare nude le piccole. A lei piaceva tantissimo, poi lui compì l’opera legandole le mani in alto ad un tubo del riscaldamento e lei così appesa fu poi oggetto di attenzioni particolare da parte di lui che iniziò a leccarle i punti più delicati , i capezzoli, ...
... sporgenti dalle corde e il clitoride, e infilava dita nelle piccole labbra indifese, e lei ebbe una dei più forti orgasmi che le fosse capitato fino ad allora tanto che non si tratteneva e pisciava per terra. Poi la cosa andò tanto avanti che ebbe altri cinque orgasmi squartando e gridando, mentre lui la penetrava col cazzo tra le corde dal davanti e dal dietro e lungo le gambe le colavano umori e la sborra di lui che le era venuto dentro due o tre volte Poi lui le passò un coltello sulla pancia punzecchiandola e di piatto sui capezzoli roventi, lei urlò e lui tagliò la corda che la che la teneva in piedi e le sue gambe erano molli e cadde per terra con le gambe larghe e la corda che le strizzava seni e figa, e lui in quella posizione le mise il cazzo in bocca e lei glielo succhiò finchè lo prosciugo dell’ultima goccia di liquido seminale che lui potè emettere.
LEI “ ma ora questo dirigente e amico posso farmelo, è un bell’uomo, ha un bel cazzo, se dura un po’ mi tocca l’utero, il punto g, mi fa godere, poi è una distrazione, anche Ivan, il mio fidanzato, mi scopa bene, è morboso, ma farmi questo collega mi farebbe piacere…ma come faccio ? lui ha sborrato per il pompino ma non si muove, non fa niente, ha paura dei fare passi, di parlarne, ha paura della moglie, dei colleghi, di non so cosa, è un uomo di mezza età, un po’ inibito….”
Intanto le sue mani congiunte erano arrivate agli slip rosa, una li scostò e l’altra entrò nella figa umida come se si fosse versata una cucchiaiata ...