1. Un mondo folle si apri' davanti a me...


    Data: 21/05/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: abeba

    Arrivò il fatidico venerdi sera! Vestita in modo succinto e sempre con tacchi a 12 partii, questa volta con la mia macchinetta, verso la villa di Marco. Sapevo cosa poteva succedermi, ma ormai avevo deciso. Volevo provare, provare il sesso estremo di un ragazzo tanto dolce quanto violento.
    
    Giunsi a casa sua e subito lui mi apri con un sorriso smagliante. Mi accompagnò nel salone dove una settimana prima avevo subito di tutto; la festa in viola che mi apri – nel vero senso della parola – al sesso in modo sconvolgente. Mi offri dello champagne con delle pizzette, parlammo un po de “giochi” fatti durante la festa, dei miei rapporti passati, delle mie voglie nascoste…poi lui mi parlò del suo modo di fare sesso, della sua perversione e tutto ciò con una calma e semplicità incredibile. Nel frattempo tutti quei discorsi mi avevano già eccitato e sentivo la mia figa palpitare e inumidirsi. Ad un certo punto mi disse:” …vieni Amallia, scendiamo di sotto”!
    
    Poco dopo ero nel suo mondo!
    
    Mi spogliò completamente , mi bendò gli occhi e mi fece sdraiare su una specie di lettino …accompagnando tutto ciò con dolci parole e gentilezza. Poi ad un tratto mi disse: “ Cara Amallia non avere paura, adesso ti legherò ed inizierò il gioco. Quando vorrai smettere dovrai solo dirlo ed io ti libererò. Ok? Non temere, vedrai che ti piacerà!” . Questa frase mi tranquillizzò per cui dopo essere stata legata con delle manette ai polsi e alle caviglie rimasi in attesa…
    
    Sentivo che stava ...
    ... trafficando, poi le note di un violino con dell’acqua scrosciante avvolse quel luogo silenzioso. Dopo qualche minuto di attesa in cui mille domande non trovavano risposta eccitata gli chiesi: “…ma cosa fai Marco? Sei ancora qui?” .
    
    Lui rispose con una voce già più contratta: “…calma …silenzio!”.
    
    Dopo qualche attimo ancora iniziai a sentire sul mio corpo una specie di piumino d’oca che mi accarezzava da per tutto. La cosa mi piaceva assai e mi faceva rabbrividire di desiderio. Volevo muovermi, ma ero bloccata ! Allora inizia a parlargli…lui a quel punto mi disse: “ Amallia devi stare zitta! Visto che sei disubbidiente ti farà io stare zitta!” difatti subito dopo mi alzò la nuca, fece passare delle specie di fettucce di cuoio e mi mise in bocca una pallina…non potevo più parlare, avevo la bocca spalancata e nello stesso tempo bloccata, chiusa.
    
    Sentii anche un forte dolore ai capezzoli, mi stava mettendo , penso, delle pinze su essi. Poi senza dire altro iniziò a frustarmi, prima delicatamente sulle tette, sulla figa…poi sempre più forte. Non so se mi piacesse tutto ciò, ero tra il desiderio di smettere per il dolore e il desiderio di continuare per l’insolito piacere di essere nelle mani di un giovane depravato. Ero, insomma, in balia di lui e non potevo scappare.
    
    Ad un tratto, quando stavo iniziando ad abituarmi alla verga ecco che smise; poco dopo sentii tirare i capezzoli all’insù. Era una sensazione dolorosa, due morsi che volevano staccarmeli. Poi mi infilò in vagina ...
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