1. Da bambina


    Data: 22/05/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: maxmacs

    Questo è un testo che ho trovato su un sito, lo pubblico qui perchè lo trovo bello e ben scritto, spero vi piaccia. "Come eri da bambina? - mi domandasti mentre eravamo a cena. Ero buona. Ero una bambina buona. Ma già da piccola amavo il sesso. Ero una bambina buona che amava il sesso. Lo amavo in maniera inconsapevole. Lo amavo in modo spontaneo. In modo naturale, già in età preadolescenziale ero attratta dal corpo nudo della mia amichetta Francesca. Giocavamo per ore, di nascosto dai nostri genitori, al dottore. Io ero il dottore, lei la paziente. Fremente non vedevo lora di spogliarla per vedere la sua micetta. La toccavo, la tastavo e la baciavo. Godevo nel farlo e lei si eccitava nel lasciarsi toccare. Le leccavo quel suo piccolo fiore che racchiudeva una mandorla rosa, ancora priva di peluria ma già in grado di diventare umida e schiudersi al contatto delle labbra e della lingua. Non avevo ancora visto un membro maschile e per me il sesso della mia amica ha rappresentato la mia iniziazione sessuale. Ma non amavo baciare solo i suo sesso, ma anche il suo culetto, i suoi seni appena sbocciati e la sua pelle morbida e olivastra. Lei si divertiva a provocarmi mentre giocavamo con le bambole e dovevamo interrompere perché le faceva male in mezzo alle gambe e voleva che io la visitassi. Io mi immedesimavo nel ruolo del dottore e la svestivo come lei voleva, fingendo di controllare dove le facesse male. Ci chiudevamo a chiave nella sua stanzetta o a volte nel bagno e io ...
    ... perlustravo e frugavo la sua intimità con ci che la natura mi metteva a disposizione, in particolare la lingua e le dita. Eravamo due bambine nude, ingenuamente lascive che si toccavano a vicenda in preda a grandi piaceri. Ogni tanto, poi, anche lei toccava me; ma avevo più piacere nel toccarla io perché ero curiosa, perché mi piaceva, perché dovevo a tutti i costi esplorare il suo corpo e da quella visione ne traevo godimento. Avevamo circa otto anni e un anno intero lo trascorremmo così: giocando con le Barbie e al dottore. Poi a circa nove anni non ho voluto più giocare con lei perché avevo trovato un suo sostituto: Andrea Questa volta, nei nostri giochi candidamente perversi era lui che voleva esplorare me. Il suo pene non me lo fece vedere, se non sentire sul ventre, perché era troppo preso dalla mia fighetta. Lo lasciavo fare perché mi piaceva ricevere da lui quel genere di attenzioni. Non godevo mentalmente come godevo con Francesca ma mi lusingava avere la sua faccia tra le mie cosce, e anche qui ero avida di assaporare le sensazioni che avvertivo, sia le mie che quelle di lui. E in quel periodo che ho imparato a godere sul serio sfiorandomi il clitoride. Mi bastava pensare a Francesca nuda o ad Andrea che si eccitava alla vista del mio sesso impudicamente esposto alla sua vista, per perdere i sensi e godermi quei momenti di dolce beatitudine. Non sapevo che mi stavo, in quel modo, masturbando, ma sentivo che un piacere così forte era difficile provarlo in altri modi. ...
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