1. La prof-i tre giorni che mi cambiarono la vita


    Data: 23/05/2018, Categorie: Etero Autore: pop45

    ... spinte, la venuta e buonanotte. E vabbè, solita routine, lui era così, il mio omino, non pretendevo neanche di più e mi andava bene perchè la contropartita che mi offriva nella vita era consistente: una figlia adorata, molta sicurezza e protezione, un certo benessere, tranquillità e anche la possibilità di godere della mia superiorità culturale tacitamente accettata. Per questa realizzazione individuale mi andava bene anche quel sesso casereccio senza pretese, la “paga dei genitori”.
    
    Ma Roberto “aveva osato”. Questo mi sconvolgeva più di ogni altra considerazione. Non solo. Aveva toccato una corda che in me, una prof, non vibrava inutilmente ed emetteva suoni acuti ... “tu non ti conosci abbastanza..”. Cosa avrei dovuto conoscere? No, dovevo affrontare quell’uomo a quattrocchi, doveva spiegarmi. Quel colpisci e fuggi esigeva una spiegazione. Ma che!
    
    Il mattino seguente mi svegliai più calma interiormente. Cercai di darmene una ragione ma soprattutto di capire che cosa mi stesse succedendo. Mi trovavo infatti a fare strane considerazioni per me del tutto nuove. Non tanto il fatto di essere diventata un’attrattiva erotica per un uomo maturo, il che mi gratificava segretamente, quanto di essere stata spinta a forza verso qualcosa di indefinibile ma che in qualche modo mi seduceva. Una mano tra le gambe è certo qualcosa di più di una pacca sul sedere, ma aveva risvegliato una inconscia voglia di andare oltre, anche se la mascheravo con spiegazioni razionali. Quel gesto ...
    ... sembrava dirmi che potevo fare ben di più del solito sesso casereccio, che ne avevo le qualità, che mi dovevo svegliare, che qualcuno mi stava offrendo la copertura per manifestarlo.
    
    Svegliarmi? dai, a 47 anni? e con uno 16 anni più vecchio di me? ma per piacere! Eppure.... forse Roberto aveva ragione, non mi conoscevo abbastanza. E cosa se no? quel desiderio di “andare oltre” la ginnastica erotica da scuola elementare col mio omino per qualche prestazione almeno da media superiore, non era cosa nuova. Mi era già capitato di fantasticare su quanto mi descrivevano le mie amiche. Cose folli, ma le consideravo numeri... da prostitute. Io neppure mi masturbavo se non rarissimamente e dopo la gravidanza neppure quello, anzi, il desiderio sessuale mi sembra stesse scemando. Eppure... le voglie che mi prendevano in certi momenti particolari a metà del ciclo che erano se non ... da puttana? suvvia, meglio non approfondire.
    
    Presi il coraggio a due mani, anche se le gambe mi tremavano, e terminata l’ultima lezione lasciai che tutti se ne fossero andati e mi diressi con decisione in direzione. Sapevo che Roberto se ne andava molto dopo noi professori. Entrai senza bussare con un’espressione che doveva lasciar intuire la tensione che mi scuoteva. Roberto mi lanciò un’occhiata ma non si scompose:
    
    - eccola la mia dolce prof, cosa mi dici di piacevole?
    
    Quel tono confidenziale e calmo mi metteva ancor più in imbarazzo.
    
    - volevo chiarirle che quanto è successo ieri non...
    
    - ...
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