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Il ricatto 4 -Il viaggio a Ginevra-
Data: 25/05/2018, Categorie: Incesti Autore: Elena Anele, Fonte: EroticiRacconti
Quel giorno, in ufficio, fui completamente improduttiva intenta com'ero a organizzare la mia trasferta in Svizzera. Mancavano solo dieci giorni alla settimana di Natale e incastrare i treni fu un'operazione complicata. Dovevo partire da Milano Centrale nella prima mattina del giorno stesso ma potevo rientrare con tutta calma dal momento che Paolo (la fortuna in questo mi aveva assistito) era in trasferta di lavoro fino al lunedì successivo e di sabato il mio ufficio è chiuso. Una volta ottenuto il giorno di permesso (non mi fu difficile vista la posizione di "peso" che rivesto) e prenotati e pagati i biglietti (usai il mio conto paypal perché non risultasse dagli estratti delle carte) mi sentii sollevata. Non restava che affrontare mio figlio di persona. La sera prima del viaggio ero una giostra di stati d'animo. Passavo dalla paura all'ansia, dai tremori a una strana perversa eccitazione. Siccome Paolo era partito per la sua trasferta olandese cenai tutta sola cercando di distrarmi scrivendo un altro pezzo di questo racconto col televisore acceso su un vecchio film. Per la verità non avevo quasi appetito. Non riuscii a terminare una piccola omelette e come dessert mi furono sufficienti due cucchiaini di jogurt. Ero dimagrita due chili nelle ultime settimane. Il caffè, che prima amavo tanto, ora era sconsigliato. Rischiavo la notte in bianco nonostante i farmaci. Mi stavo quasi addormentando col Mac sulle gambe quando partì la suoneria dello smartphone. Ero così tesa ...
... che cacciai uno strillo. Era la mia figlia maggiore Giorgia. Avevo voglia di sentire la sua voce. Mi parlò dei suoi studi, delle sue giornate e mi assicurò che a Natale si sarebbe fermata da noi per qualche giorno. Ero felicissima di sapere che stava bene anche se mi inquietava il fatto che vivesse a Ginevra insieme a Lorenzo dopo avere scoperto delle "attenzioni" che lui nutriva per lei. Senza troppo sottolineare il mio "interesse" le domandai se vedesse spesso suo fratello ultimamente e se avesse notato niente di diverso in lui. Aveva una fidanzata? Qualche interesse nuovo? Curiosai, forte della scusa che lui, a noi, racconta ben poco ma la mia vera intenzione era capire se anche lei si sentiva "minacciata". Lorenzo aveva detto di avere materiale compromettente su di lei e speravo che fosse soltanto un bluff per disarmarmi ulteriormente. La chiacchierata con mia figlia mi fece bene. Mi diede le rassicurazioni che cercavo. Dormii profondamente fino al suono della sveglia. Ebbe inizio una giornata faticosa. I viaggi solitari non erano mai stati la mia passione. Dopo oltre cinque ore, verso mezzogiorno, giunsi alla stazione di Ginevra. Io e Paolo ci eravamo stati spesso a trovare i nostri ragazzi e sapevo destreggiarmi piuttosto bene. Raggiunsi in taxi Le Richemond Hotel. Lungo la strada costeggiammo il lago ed era meraviglioso col suo getto altissimo d'acqua dolce. C'era un luminoso sole invernale ma più si avvicinava l'ora dell'appuntamento, più l'inquietudine che saliva ...