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Il ricatto 4 -Il viaggio a Ginevra-
Data: 25/05/2018, Categorie: Incesti Autore: Elena Anele, Fonte: EroticiRacconti
... rapporto. Riempiva il mio ventre con tutto il suo volume da maschio e mi piaceva da morire. L'imbarazzo stava sparendo del tutto. Ero la sua valkiria. Ero la sua troia. Ansimavo e sospiravo sullo specchio liscio mentre mio figlio mi prendeva in piedi da dietro. Poi estrasse la sua asta e mi condusse verso il letto. Credevo in un cambio di posizione ma aveva in mente altro. Si sdraiò sul letto e un po' più rudemente di quanto si fosse comportato fino ad allora condusse il mio viso sul suo cazzo. Poi, quasi impercettibilmente si avvicinò al mio collo e mi sussurrò all'orecchio: "Continua a succhiare e non dire una parola o sai quel che farò con il video di noi due che sto girando." M'irrigidii. Che intendeva dire? Lentamente spinse in giù la mia testa e mi ritrovai di nuovo col suo fallo fino in gola. Pensai che stesse per venire ma non sembrava imminente un suo orgasmo. Ero spiazzata ma talmente eccitata da aver perso ogni brandello di lucidità. Succhiavo, sbrodolante in bocca e fra le gambe. Ero ancora a novanta gradi, china sul letto impegnata in un avido pompino quando qualcosa mi diede i brividi. Percepii la presenza di qualcun altro nella stanza. Rallentai, distratta. "Non fermarti" intimò Lorenzo. E mentre la mia bocca faceva sparire quasi fino alle palle quella durissima asta di carne, un altro grande cazzo si fece strada fra le mie cosce. Mi divincolai ma Lorenzo mi tenne ferma e mi tornarono in mente le sue minacce. Quel maledetto porco si stava divertendo insieme a ...
... qualche amico. Mi stavano martellando in due. Una lacrima mi rigò la guancia ma furono solo pochi istanti di disgusto e disagio poiché il piacere salì come una marea e mi travolse. Non ero mai stata con due uomini contemporaneamente prima. Avevo un cazzo nella fica e quello di mio figlio in bocca e lo leccavo, ciucciavo e godevo come una vera troia. Smisero entrambi di stantuffarmi dentro e si scambiarono di posto. Ora era una cappella diversa quella che la mia lingua assaporava. L'amico di Lorenzo aveva più peli ed era più paffuto e il suo membro era più largo e meno lungo. Lo capivo a tastoni e dalle sensazioni che mi suscitava. Lorenzo era un vero toro instancabile e mi stava portando verso il secondo orgasmo. Si fermarono in tempo entrambi. Lorenzo mi sfilò il vestito dal basso verso l'alto facendomi sollevare le braccia e mi fece salire sul letto per poi calarmi (conducendomi per mano) sul cazzo dell'estraneo. Ora ero un amazzone che cavalcava il proprio piacere. Non vedevo nulla, tranne le stelle. Sapevo quel che volevano fare. Lorenzo mi fece chinare in avanti mentre ancora il palo del ragazzo sdraiato era immerso nella mia fica. Sentii un breve massaggio nel mio ano e poi, come un'esplosione di piacere c'erano due membri maschili dentro di me. Non resistetti e mi leccai le labbra. Era un piacere mai provato prima in quarant'anni. Quando Lorenzo stantuffava, l'altro si fermava e poi cambiavano. Mi sembrò che mi stessero spaccando in due in un mescolarsi di piacere e ...