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Il ricatto 4 -Il viaggio a Ginevra-
Data: 25/05/2018, Categorie: Incesti Autore: Elena Anele, Fonte: EroticiRacconti
... turno, quando il ragazzo del quale ora (riflesse nello specchio) vedevo solo le piante dei piedi, infilò tutta la sua lingua nel mio culetto e iniziò ad agitarcela dentro. Quell'atto (mai nemmeno immaginato) mi fece esplodere e venni, costretta quasi a soffocare un urlo tra la gola e il pene di mio figlio, facendo morsa sulla sua carne con le labbra. Allora fu il turno di Lorenzo che senza darmi avvisaglie svuotò completamente i suoi testicoli nella mia bocca. Mi trovai nuovamente ad ingoiare il suo liquido caldo mentre quello in eccesso mi colava al lati della bocca sgocciolando sul corpo del suo amico. Fu un momento bellissimo ma, come sempre, terminata l'ebbrezza del sesso, tutto divenne più lucido. Guardavo il mio viso rigato dal seme di due maschi. Vidi i miei occhi col mascara un po' sbavato per l'accenno di pianto. Avvertii i forti aromi maschili di sesso e sperma e mi sentii avvilita. C'ero cascata di nuovo. Ero una drogata di sesso. Mi facevo schifo. Qualche mese prima sarei inorridita al solo pensiero di un rapporto a tre ma Lorenzo sapeva come dominarmi, come accendermi e nemmeno io sembravo conoscere l'antidoto per i miei bollori. Lorenzo era la mia droga e come una droga si "ama" e si "odia". Reprimetti un singhiozzo di pianto mentre i due, appagati, si rivestivano senza rivolgermi la parola. Non conoscevo il ragazzo che mi aveva appena chiavata fica e culo e al quale avevo succhiato (godendone) il cazzo. Rompendo il silenzio più imbarazzante della mia vita ...
... intera, Lorenzo si avvicinò al mio orecchio: "Non sa che sei mia madre ovviamente. Ora però sa che cagna sei!" Si voltò e se ne andò. Aveva voluto darmi un'ennesima stoccata. Umiliarmi ancora. Ormai però avevo finito di preoccuparmi di quel che sarebbe accaduto, di ciò che avrebbe raccontato, di come sarebbe potuta andare in pezzi la vita che avevo sempre amato. Restai il minor tempo possibile nella stanza dell'Hotel. Giusto il tempo di ripulirmi da tutto quello sperma appiccicaticcio (molto poco eccitante a "freddo") e dall'odore dei corpi intrecciati. Presi il treno e tornai a casa. Le lucine natalizie mi mettevano una gran malinconia. Paolo sarebbe tornato solo il giorno successivo. Mi mancava lui e mi mancava quella che ero con lui e mi sentivo tremendamente in colpa per questo ennesimo tradimento. Volevo ritrovare una normalità ormai lontana anni luce. Inoltre c'era un lato più oscuro della "faccenda", me ne resi conto nel pomeriggio successivo, quando mi sorpresi a controllare gli SMS o i messaggi su WhatsApp sperando di trovarne uno in particolare: mi mancava Lorenzo. Dovevo farmi "violenza" per non pensare a lui e al sesso a scintille nella stanza di Ginevra. Quella sera mi arrotolai sul divano in un plaid guardando Grey's Anatomy quando sentii vibrare lo smartphone. Controllai il display. Era lui. Era mio figlio. Ma c'era un video come allegato. Pensai che volesse spaventarmi o mettermi a disagio mostrandomi il videoclip a luci rosse girato in Svizzera ma la mia ...