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L' arte del massaggio.
Data: 30/05/2018, Categorie: Etero Autore: Michelangelo69
Giornata uggiosa quel martedì, fin dalla notte precedente un diluvio alternato a tratti di pioviggine aveva interrotto quelle belle giornate di inizio autunno, mi ero alzato come di consueto con un mal di testa lancinante ed una giornata intensa di appuntamenti..dopo aver frugato in ogni dove l’ amara scoperta di aver terminato gli antidolorifici mi vedeva costretto ad una sosta in farmacia dove avrei potuto oltretutto farne una doverosa scorta. Uscire di casa tra ombrello e borsa del lavoro un’ autentica impresa senza contare quel dannato faldone di carte che avevo avuto la malaugurata idea di portarmi a casa, caricato il tutto in auto non senza difficoltà arrivo finalmente presso l’ antico caseggiato ottocentesco che tra municipio e chiesa ospita la spezieria come la chiamava mia nonna.. Entro distrattamente con la testa che mi si frantuma ed il vociare degli avventori mi infastidisce oltremodo, signore che blaterano della spesa o del tempo..anziani incapaci di spiegarsi, donne con bambini urlanti con ombrelli e passeggini ovunque, ritirato il biglietto con il numero cliente mi allontano dal banco per un giro nell’ ampio negozio tanto devo attendere almeno venti minuti per vedere il mio turno. Tra scaffali colmi di ogni rimedio osservo nervosamente l’ orologio pensando già a come rimediare al ritardo che accumulo quando quasi come il suono di una sirena del mare sento chiamare il mio nome..e destato dai pensieri mi giro sorpreso. -Michy!- Allegramente ...
... rivolgendosi al sottoscritto mi apostrofa nuovamente una signora.. -Veramente…Michelangelo.- Segnalo io quasi seccato. La vedo avvicinarsi con uno sguardo quasi di bonaria comprensione nei miei confronti mentre riavvolgendo il filo dei pensieri mi chiedo febbrilmente chi diavolo sia questa.. quasi evocata arriva l’ immancabile quanto odiosa domanda al quale almeno tutti una volta siamo stati davanti con pestifera sudorazione ascellare e vuoto di memoria al seguito, per la dannazione di quel nome o ricordo che maledettamente non emerge da una mente provata dalla cefalea.. -Ti ricordi di me vero?- Mi dice con voce calma e soave. Il telefono squilla salvandomi in corner ed in maniera abbastanza cafona farfugliando un scusa mi scosto a rispondere maledicendo la situazione e chiedendomi se sono già così in ritardo da chiamarmi..è l’ ufficio..e decisamente quando le cose non vanno nel verso giusto è peggio che peggio, il cliente con cui dovevo passare la mattinata con svariati sopralluoghi ha avuto contrattempi nel viaggio ed è disponibile solo nel pomeriggio, così mi ritrovo la mattina persa ed un pomeriggio d’ inferno, chiudo il cell adirato e con un male indicibile alle tempie. -Stai bene?- Mi sento dire.. No...è una splendida giornata di m.. sto da cane va tutto storto e per giunta mi sta rompendo i cosiddetti!!! Per fortuna lo penso e guardandola la classica lampadina mi si accende, quella voce.. -Aurora!!- Le dico.. Lei si illumina, felice che l’ abbia ...