L' arte del massaggio.
Data: 30/05/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Michelangelo69
... riconosciuta.. era una cara amica di mia sorella che non vedevo da parecchio tempo e del quale non avevo quasi più ricordo, mentendo come un Giuda proseguo..
-Certo che ti ho riconosciuta!-
Il suo sguardo tra il divertito e l’ incredulo mi porta a morsicarmi la lingua.. ricordo come in passato avesse la naturale predisposizione a capire le persone, lei mi guarda ed io poso gli occhi nei suoi rimanendone colpito, la osservo rimanendo incantato.. i lunghi capelli biondi le scendono baciandole le spalle su un corpo vestito con semplicità e grazia, dolcemente sinuoso e naturalmente sensuale, una fragranza vagamente orientale ne completa l’ impeccabile presenza.
-Come stai Michelangelo, è parecchio tempo che non ti vedo, da quando frequentavo assiduamente casa tua, ma poi tua sorella si è trasferita in Francia.. – Mi dice quasi in un soffio.
Ora sono dispiaciuto mi chiami per nome intero, ma non c’ è risentimento nel timbro della sua voce per la mia stupida precedente puntualizzazione, quasi implicitamente per scusarmi della piccola bugia e dopo aver acquistato i farmaci la invito a bere un caffè, tanto la mattinata mi offre l’ inaspettata opportunità di un momento di tregua.
Davanti ad una tazzina fumante ritrovo con soddisfazione la persona che un tempo ammiravo conversare a casa mia, sempre pacata e lungimirante coinvolta inizialmente nella discussione lentamente non mi rendo conto di travolgerla parlandole con dovizia di particolari del mio lavoro, e ...
... delle conseguenti promozioni ottenute all’ interno dell’ azienda quando ad un certo punto la vedo toccarsi le labbra con un dito in segno di silenzio..
Rimango interdetto da quel semplice gesto.
-Michelangelo..- esordisce lei. – siamo seduti da mezz’ ora circa e non hai fatto altro che parlarmi di lavoro..vorrei chiederti, da quando non leggi un libro per svago? Quando il tuo ultimo viaggio di relax? Hai un hobby?
Vedendomi sorpreso a tali domande e guardando male la busta prelevata in farmacia aggiunge con voce addolorata..
-Vai avanti così? Stai bene?-
Come frastornato non trovo risposta alle Sue domande chiedendomi quasi come rispondere..
-Da quanto non ti concedi un semplice massaggio?-
Abbasso gli occhi e capisco quel che vuole dirmi senza trovare argomentazioni in merito.
Lei non aggiunge altro ed alzandosi mi porge la mano, usciamo dal bar ed a breve distanza entriamo in una palazzina signorile di poche unità, varcata la soglia dell’ appartamento penso d’ istinto sia l’ esatto contrario del mio..ogni oggetto sembra parlare di un viaggio, un ricordo di vita..soprammobili e quadri di ogni provenienza geografica ed etnia.. ninnoli e ricordi costellano la casa con un gusto unico, quasi magico.
Girandosi verso di me mi indica una porta in fondo al corridoio.
-Vai e spogliati..- Mi dice.
Vorrei capisse che non sono più quel bimbo che le girava intorno quando veniva da noi a casa, ma il Suo è un modo tanto fermo quanto dolce al quale non si ...