Fiore di Bach - Cap. III atto I - Il serpente con la testa da uomo
Data: 30/05/2018,
Categorie:
pulp,
Autore: Flame
... far salire sempre di più il cappotto, sembra un gesto involontario del tutto innocente ma in realtà nasconde fin troppa malizia. Di sottecchi guardo l’uomo, sembra essere a disagio gli occhi puntano sempre sulla mia coscia. Forse vuole vedere di più? l’accontento. Con lentezza cambio posa scavallando e riaccavallando le gambe, lui la scena non la perde, nemmeno un secondo, avrà notato il colore del mio intimo? Si avrà notato. Sogghigno. Il gioco dura poco, la mia fermata è imminente, sono costretta a scendere. Quando percorro la piazza Rossa in direzione del Metropol il sole sta tramontando. Il cielo striato di rosso e blu crea un effetto magico sopra l'edificio del mistero, lì, l'ombra lo copre parzialmente, come se una parte fosse perennemente in oscurità mentre l'altra parte, benché minima, è illuminata dal sole morente. Da questa prospettiva la meraviglia del Metropol mi stupisce sempre, in un continuo mutamento che porta alla decadenza di esso stesso. Uno scrigno dei misteri. In questo scrigno, giace la persona più controversa che io abbia mai conosciuto: Regina. Una volta varcata la soglia mi spoglio della mia vita, e come se interpretassi un copione, non scritto da me, nemmeno dalla donna affascinante dalla pelle chiara come la luna, ma da qualcun altro che ama tessere trame sottili, lucenti come quelli di una vedova nera. La suite è in penombra, tra gli spiragli delle persiane entrano coni di luce che si riflettono sul marmo creando giochi di colori inspiegabili. ...
... Lei, Regina, si trova al centro della stanza; danza sulle note dello Schiaccianoci, la sua grazia ed eleganza mi colpiscono subito. Ha gli occhi chiusi la testa buttata indietro e il corpo perfettamente dritto in tipiche pose da ballerina di danza classica. Rimango in silenzio, non voglio rovinare questo momento magico. La sua pelle chiara viene illuminata a tratti dai colori caldi che sembrano danzare con lei come se fosse una coreografia già prestabilita, un ballo proibito ad altri. -Ero una ballerina sai?- mormora continuando a volteggiare sinuosa, - la prima ballerina del teatro Bolshoi- aggiunge fermandosi proprio davanti la finestra, la spalanca. –Sono diventata ciò che sono grazie a loro, ma ho patito- la sua voce è appena udibile, piena di malinconia e tristezza inaudita, credo che in quel piccolo frangente di tempo lei abbia singhiozzato come a sopperire un pianto mai udito prima d'ora. Mi sento stranamente vicina a lei e in un certo senso la capisco. -Stasera dovrai sedurre un uomo per me- La mia bocca si apre e chiude come se fossi un pesce senza emettere suoni. -andiamo a prepararci- non ammette repliche o esitazioni ogni cosa che fuoriesce dalla sua bocca è un ordine che devi prontamente eseguire. Poco dopo sono nella doccia con lei, facciamo passare le mani sui nostri corpi insaponati, ci baciamo e doniamo piacere. - Voglio che tu sia desiderabile Ania- dice mentre pettina i miei capelli guardando attraverso lo specchio - voglio che tu sia la donna più eccitante di ...