1. Transazione d'affari - 2


    Data: 31/05/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad, Fonte: Annunci69

    ... indietro nel retto.
    
    “Quanti cazzi hanno sborrato in questo culo, prima del mio? – riprese Antonello, ancora più infoiato – eh, zoccola?”
    
    “Tanti…”, sospirai, cercando le sue labbra.
    
    Antonello continuava la sua cavalcata e ad ogni affondo il suo cazzo lo sentivo più lungo e più grosso, e questo alimentava il vortice di piacere da cui mi sentivo
    
    travolgere. La sua lingua mi ravanava la bocca, il suo cazzo mi martellava il culo: cosa avrei potuto pretendere di più?
    
    Poi Antonello cominciò a grugnire, mentre le sue spinte si facevano più decise.
    
    “Ti sborro in culo, puttana! – mugugnò, cominciando a mordicchiarmi il collo – Ti riempio di sbroda e ti faccio figliare come una vacca!”
    
    Queste furono le sue ultime parole, prima di lanciare un grido strozzato e stringermi a sé convulsamente, mentre il suo cazzo esplodeva e mi schizzava nelle viscere litrate di seme ad ogni raffica. Sentivo distintamente, attraverso lo sfintere, ogni scatto del suo nerchio in preda al parossismo dell’eiaculazione.
    
    Poi subentrò una calma improvvisa: Antonello smise di agitarsi, il suo respiro si fece più calmo, i suoi baci più languidi ed appagati. Anche la pressione all’interno del mio retto si allentò, segno che il cazzo gli si stava smollando. Ma non lo tolse, finché non sgusciò fuori da solo.
    
    Francamente, non so quante altre volte facemmo l’amore quella notte, quanti pompini gli feci, quante volte mi inculò: la cosa sorprendente la mattina dopo fu che io ero distrutto, lui ...
    ... fresco e vigoroso come quando aveva bussato alla mia porta. Ho detto “distrutto”, ma non certo sazio; infatti cercai di ritardare il più possibile il momento di alzarci dal letto disfatto e ridotto uno schifo da tutto quello che ci era schizzato sopra. E prima che si rimettesse le mutande, mi avventai su di lui e gli strappai un ultimo pompino, che lui si lasciò fare ridacchiando e compensandomi con una dose di sborra non inferiore alle altre né per quantità, né per consistenza.
    
    “Scusa, Antonello, - gli feci mentre si avviava alla porta – ma non dovremmo stilare un qualche tipo di contratto di compravendita?”
    
    “Hai ragione, - fece lui – mi hai mandato in tilt il cervello, bella puttanella. - e mi sorrise, facendomi maliziosamente l’occhiolino – Abbiamo moduli già pronti: - e ne tolse uno dalla sua borsa, porgendomelo - basta che lo riempi e lo firmi”
    
    Presi il modulo in carta pergamena.
    
    “Accidenti, fate le cose in grande all’inferno!”, ghignai.
    
    “Siamo un’azienda seria.”, ridacchiò lui.
    
    Cominciai a compilare il modulo: nome, indirizzo, età ecc.
    
    “Ehi, - feci, quando arrivai alla parte 2B: dichiaro di ricevere in cambio – ma qui non è contemplato che io venda l’anima in cambio di una notte di passione con l’agente venditore.”
    
    Lui si avvicinò e diede una scorsa veloce.
    
    “Cazzo, hai ragione. E adesso che facciamo?”
    
    “Dimmelo tu.”
    
    “Potresti metterne una a caso: in cambio di un biglietto vincente del superenalotto, tanto una volta che c’è la tua firma, ...