1. In 3 godono per lei


    Data: 31/05/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: dmleilui

    È come andare ad una scuola di trasgressione, per noi.
    
    Ci sono dei sabati che riusciamo a regalarci dei momenti di totale evasione dalle nostre vite, dai nostri stress. Ci siamo soltanto io, lei, il nostro amore smisurato, tutta la nostra passione e tutta la voglia di giocare e di provocarci.
    
    Sono attimi in cui la trasgressione si muove sotto la pelle e si mischia con la paura e con la curiosità, quando ci prendiamo per mano e iniziamo a girare per i corridoi bui del club.
    
    Troviamo una stanza nuova, qui non ci siamo mai stati e l’eccitazione supera la paura del nuovo. C’intrufoliamo, chiudiamo la porta, prepariamo la nostra alcova. In silenzio. I nostri occhi anticipano le mani che veloci e vogliose ci spogliano e le nostre bocche che voluttuose si cercano per scambiarsi l’amore. Tutto è così eccitante.
    
    Lei ha bisogno dei miei abbracci, io ho bisogno del suo amore.
    
    Facciamo l’amore, la stringo, sono dentro di lei, la bacio.
    
    Con la coda dell’occhio vedo volti che si affacciano dalla fessura posta sulla seconda porta della stanza. Lei non vuole guardare. Ancora no.
    
    Entra, da quella fessura, un primo
    
    timido membro che cerca il suo posto tra di noi.
    
    Ma non è il suo turno.
    
    Ne entra un altro, me ne accorgo, lei se ne accorge. Ha gli occhi chiusi, è stretta a me ma il suo braccio sinistro smette di abbracciarmi e, quasi involontariamente, si spinge verso quella fessura.
    
    La sua mano si avvicina a quell’intruso, i suoi occhi sono chiusi, il suo viso è ...
    ... rivolto a me. Quasi come se non fosse lei a muovere quel braccio, quella mano. Eppure prende confidenza, un po’ alla volta, mentre le sussurro all’orecchio:”Lasciati andare, amore mio, io sono qui con te e questo è solo un gioco”.
    
    Si lascia andare, si gira, guarda quel cazzo che diventa grosso tra le sue mani, che adesso sono diventate due su di lui per giocarci meglio.
    
    La guardo negli occhi e le chiedo: “ti piace, amore?”. Mi risponde di sì, dice che è come piace a lei, assomiglia al mio cazzo e sta diventando sempre più duro.
    
    E io la guardo e, anche se in una situazione come questa sembrerebbe assurdo, sento di amare questa donna con la quale riesco a condividere fantasie estreme.
    
    Perché amarsi vuol dire anche donarsi il piacere.
    
    Sono eccitato vedo la mia donna intenta a masturbare con due mani un altro uomo, mentre io, dentro di lei, lentamente la scopo con amore, sussurandole languide domande a cui lei risponde con eccitata timidezza.
    
    Dopo poco la vedo fermarsi, quasi delusa, vedo quel giocattolo di carne ritrarsi. “Cosa succede, amore?” le chiedo, “È già venuto, e non credo che fosse il suo primo orgasmo oggi...”
    
    Il giocattolo che Lei aveva scelto, aveva lasciato il suo piacere sulla sua mano e si era ritratto. La sua delusione era per un giocattolo troppo poco resistente e, forse, una quantità troppo esigua di nettare, da non permettere di ubriacare del tutto la sua testa.
    
    Si ripulisce con cura e torna a dedicarsi a me, dimenticando subito la sua ...
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